Meta, Google, ByteDance e Snap avrebbero intenzionalmente creato le suddette piattaforme par far sì che attirassero fortemente l’attenzione dei più giovani a tal punto da creare forti dipendenze patologiche. E' l’accusa mossa dal sindaco di New York Eric Adams. Un tentativo fu fatto anche in passato, nel 2022 da parte della California ma tutto si concluse con un nulla di fatto. "Negli ultimi dieci anni abbiamo visto quanto il mondo online possa esporre i nostri figli a un flusso continuo di contenuti dannosi e alimentare la crisi nazionale della salute mentale dei giovani", ha dichiarato il sindaco della grande mela – “molti purtroppo sono schiacciati da angoscia, depressione, cyberbullismo, mancanza di speranza e pensieri suicidi”.
In passato sono state fatte inchieste proprio sulla sicurezza dei giovani, in particolare dei minorenni sui social. Tempo fa, il procuratore del New Mexico ha aperto un’indagine in merito, e secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Guardian, circa 100mila bambini al giorno sono oggetti di molestie sessuali. Inoltre, un ex ingegnere di Meta, Arturo Bèjar, sostiene che la piattaforma social non abbia fatto abbastanza per proteggere i minori da contenuti inopportuni, pur avendone le possibilità di farlo. Secondo una ricerca condotta dallo stesso Bèjar, circa l'8,4% degli adolescenti di età compresa tra 13 e 15 anni avrebbe visto atti di autolesionismo su Instagram.
Nel maggio 2023, il Surgeon General degli Stati Uniti, ha evidenziato i molteplici rischi a cui gli adolescenti e i minori andrebbero incontro: il rapporto sottolinea come gli adolescenti che trascorrono più di tre ore al giorno sui social media corrono il doppio del rischio di grossi problemi di salute mentale, come sintomi di depressione e ansia. Un sondaggio del 2021 sugli adolescenti ha rilevato che, in media essi trascorrono 3,5 ore al giorno sui social media. I social media possono anche determinare l'insoddisfazione del corpo, i comportamenti alimentari disordinati, il confronto sociale e la bassa autostima, specialmente tra le ragazze adolescenti. Gli studi hanno dimostrato una relazione tra l'uso dei social media e la scarsa qualità del sonno, la riduzione della durata del sonno, e la depressione. Un dato molto importante, sempre registrato dal Surgeon stabilisce che il 46% degli adolescenti di età compresa tra 13 e 17 anni ha affermato che i social media li fanno sentire peggio, il 40% li fa sentire indifferenti, e solo il 14% ha detto che li fa sentire meglio.
A sostenere la causa impugnata dalla Metropoli Americana sono anche le Istituzioni sanitarie e il distretto scolastico - "consapevolmente progettato, sviluppato, prodotto, gestito, promosso, distribuito e commercializzato le loro piattaforme per attrarre e creare dipendenza, con una supervisione minima da parte dei genitori". Ad oggi, non ci sono ancora dichiarazioni pubbliche da parte dei colossi del web in merito alla denuncia.
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