Il presidente francese Emmanuel Macron, alle presa con la bufera in casa, si è trovato a scivolare sul ciclone Chido in quel di Mayotte, l'isola delle Comore, dipartimento d'Oltremare della Republique a partire dal 2011. L'isola, da tempo immemore è dilaniata da conflitti sociali legati alle precarie condizioni dell'area, ma anche ai continui flussi migratori clandestini, che squilibrano il tessuto sociale del canale del Mozambico.
Lo scontro con i locali
Il presidente francese si è recato sull'isola, devastata dal ciclone lo scorso fine settimana, ma ad attenderlo ha trovato un drappello di persone che lo hanno accolto con fischi e inviti alle dimissioni. "Se non fosse per la Francia, sareste 10.000 volte più nei guai", la replica ai contestatori, ripresa da un video diffuso dai media francesi. "Oggi vieni a dirci che tutto va bene quando tutto va male", le parole di un abitante dell'isola al presidente. "Conteremo i morti nelle baraccopoli. Non sono d'accordo che tutto vada bene". Macron, spazientito ha difeso la linea di Parigi, ribadendo di non aver mai detto che "va tutto bene".
Così, è passato all'attacco, rincarando la dose:"Perché me lo fai dire? Tutti litigano, hai vissuto qualcosa di terribile. Non mettere le persone l'una contro l'altra! Se metti le persone l'una contro l'altra, siamo fregati! Perché sei felice di essere in Francia!", ha proseguito il presidente. "Se non fosse la Francia, saresti 10.000 volte nella me**a! Non c'è posto nell'Oceano Indiano dove aiutiamo così tanto le persone". "Tutti devono rispettarsi a vicenda! Dureremo fino alla fine se saremo una squadra!", ha aggiunto Macron.
Il malcontento a Mayotte
Il presidente ha lasciato l'arcipelago francese a Mezzogiorno, dopo aver constatato le difficoltà degli abitanti esasperati e sopraffatti dai danni causati da Chido. "Siamo una sola nazione" ha scritto il Capo di Stato su X in francese e mahorais, dopo la visita. Il ciclone - il più devastante che si sia abbattuto su Mayotte negli ultimi 90 anni, con venti di oltre 200 chilometri orari - ha lasciato il dipartimento in uno stato di desolazione, con villaggi poveri in rovina e gente traumatizzata da quanto accaduto.
Le scene particolarmente tese di giovedì hanno sottolineato il malcontento che molti residenti dell'arcipelago nell'Oceano Indiano provano nei confronti del loro governo, a circa 8.000 chilometri di distanza a Parigi. La tempesta ha causato un numero imprecisato di morti, poiché molte persone hanno ignorato gli avvertimenti, pensando che la tempesta non sarebbe stata poi così violenta. Le autorità hanno detto che i morti potrebbero essere molti, ma il bilancio ufficiale è salito a 35 questa mattina. In mattinata, Macron ha visitato un quartiere di Tsingoni, sull'isola principale, dove la gente è rimasta quasi una settimana dopo la tempesta: “Vogliamo acqua, vogliamo acqua”, gli hanno urlato contro. Altri, invece, gli hanno offerto un'accoglienza più calorosa, posando per dei selfie con il leader francese e mostrandogli i loro figli.
Ancora incerto il numero dei morti
La sera prima, Macron è stato accolto dai fischi di decine di residenti di Pamandzi, la piccola isola vicina che "viaggia" in tandem con Mayotte. Mentre la gente esprimeva frustrazione per la lentezza degli aiuti, Macron ha preso un microfono e ha cominciato ad alzare la voce: “Non ho nulla a che fare con il ciclone, potete dare la colpa a me, non sono stato io!". Di lì a poco ha sbottato, inveendo contro la piccola folla attorno a sè.
A riprova di un'ulteriore emergenza, una donna che lavora con le autorità locali nella capitale di Mayotte ha dichiarato venerdì all'Associated Press che molte morti registrate dai funzionari sul campo non sono ancora state pubblicate nei conteggi ufficiali.
La donna, che ha parlato a condizione di anonimato a causa della delicatezza della situazione, ha riferito che la maggior parte delle persone morte potrebbero essere immgrati clandestini-che da qui giungono dal resto delle Comore e dalla regione dei Grandi Laghi africani-e che vivono sulle colline in una vera e propria bidonville secondaria. Mayotte ospita 320.000 residenti e, secondo le stime, dai 60 ai 100mila immigrati.
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