Scioperi, disagi e scontri a Parigi: Francia in tumulto contro la riforma delle pensioni

Oltre 400.000 persone in piazza a Parigi secondo i sindacati, nella capitale anche scontri e almeno 20 fermi tra i manifestanti. Ma Macron difende la riforma e tira dritto

Scioperi, disagi e scontri a Parigi: Francia in tumulto contro la riforma delle pensioni

Francia in piazza contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. Secondo i sindacati, l'adesione allo sciopero proclamato per oggi è stata molto alta e ha raggiunto picchi ragguardevoli soprattutto nell'ambito della pubblica amministrazione. Scuole, ospedali e servizi pubblici hanno funzionato a singhiozzo per via dell'adesione alla mobilitazione.

Non sono mancati episodi di disordini e scontri nel centro di Parigi, dove in migliaia si sono radunati per protestare contro il disegno di legge voluto dal governo e che adesso approderà all'interno del parlamento. Dove però Macron non ha una maggioranza.

Lo sciopero che ha paralizzato la Francia

L'astensione da lavoro è stata voluta dalle principali otto sigle sindacali del Paese, ossia CFDT, CGT, FO, CFE-CGC, CFTC, UNSA, Solidaires ed FSU. Obiettivo comune di tutti i sindacati è bloccare la riforma delle pensioni presentata nei giorni scorsi dall'Eliseo.

Una riforma che, tra le altre cose, prevede l'innalzamento da 62 a 64 anni dell'età pensionabile. Punto ritenuto inaccettabile dai detrattori del provvedimento e che ha spinto in tanti ad aderire allo sciopero.

Ma sui numeri, come spesso capita in queste occasioni, è scontro tra gli organizzatori dello sciopero e il governo. Così come riportato da Le Monde, il ministero della pubblica amministrazione francese ha reso noto che ad astenersi da lavoro oggi è stato circa il 28% degli impiegati pubblici. L'adesione allo sciopero quindi, secondo questi dati, avrebbe riguardato poco più di un terzo dei lavoratori.

Il settore più colpito dall'astensione sarebbe stato quello scolastico. Almeno il 42.35% degli insegnanti della scuola primaria ha incrociato le braccia, percentuale che scende al 34.66% invece considerando gli insegnanti della scuola secondaria.

I sindacati hanno fornito cifre molto differenti. Secondo gli organizzatori dello sciopero, ad astenersi da lavoro è stato almeno il 70% degli insegnanti della scuola primaria e il 65% di quella secondaria. Numeri alti sono stati segnalati anche riguardo l'adesione allo sciopero tra i dipendenti della Sociètè Nationale des Chemins de fer Francais, principale ente ferroviario francese. Con un tasso di scioperanti del 46.3%, l'azienda ha dovuto tagliare e sopprimere molti treni e in tutte le stazioni del Paese sono stati riscontrati disagi.

Non sono mancati problemi anche nei collegamenti aerei. L'azienda che controlla l'aeroporto parigino di Orly, ha denunciato la soppressione di almeno il 20% dei voli previsti. Disagi inoltre negli ospedali, soprattutto in quelli delle città più grandi.

Scontri a Parigi

Contestualmente allo sciopero, i sindacati hanno organizzato anche diverse manifestazioni di piazza. Le principali sono state a Parigi, dove gli organizzatori parlano di almeno 400.000 persone in piazza. Altri cortei si sono tenuti a Marsiglia, Lione, Bordeaux e in diversi capoluoghi di regione.

Nella capitale non sono mancati scontri. Nel primo pomeriggio si è avuta notizia di primi disordini in pieno centro, soprattutto nelle vie limitrofe all'asse in cui il corteo è stato autorizzato a sfilare. Ossia tra Republique e Bastille. In boulevard Beaumarchais alcuni manifestanti hanno provato ad assaltare un edificio che ospita una compagnia di assicurazioni, lanciando inoltre pietre verso le vetrine dei negozi.

È intervenuta la Polizia, la quale con gas lacrimogeni e con cariche di alleggerimento ha disperso i più facinorosi. Venti di loro, incappucciati con dei passamontagna, sono stati fermati e portati via. Si temono altri scontri sia nelle prossime ore che nei prossimi giorni di mobilitazione.

La difesa di Macron

Dal canto suo il presidente francese, oggi a Barcellona per un incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha difeso la riforma delle pensioni. “La riforma è giusta ed equa – ha dichiarato Macron – l'esecutivo è determinata a portarla avanti con spirito di dialogo”.

Il testo – ha proseguito Macron – seguirà ora l’iter parlamentare che consentirà a tutte le forze politiche di esprimersi, di arricchire il progetto e andare fino in fondo a una riforma che è stata presentata in modo democratico ed è stata convalidata.

Auspico che le manifestazioni di protesta contro la riforma si svolgano senza eccessi, violenze o danni”. Oltre che con la piazza, il capo dell'Eliseo dovrà comunque vedersela anche con un parlamento dove la sua coalizione non ha la maggioranza.

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