"Al momento non ci sono altro che rovine. È stato distrutto quasi tutto e le persone stanno morendo", sono le parole del presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump su quanto sta accadendo a Gaza. Il piano del tycoon è ricostruire. Tutto deve partire dai rifugiati palestinesi in arrivo dalla Striscia di Gaza.
Il piano di Trump per Gaza
I Paesi arabi, con in testa Giordania ed Egitto, stando a quanto dichiarato dal presidente Trump durante un punto stampa a bordo dell'Air Force One, devono aumentare il numero di profughi accolti, così da procedere alla ricostruzione delle aree distrutte dal conflitto. Ricordando la necessità di mettere al sicuro la regione, ha spiegato che la sistemazione dei rifugiati palestinesi "può essere temporanea o a lungo termine". Questione di cui il numero uno della Casa Bianca ha già discusso con Abdullah II, re di Giordania. In giornata affronterà il tema anche con Abdel Fattah al Sisi, presidente dell'Egitto. "Vorrei che (Abdullah II) prendesse altre persone. Vorrei che l'Egitto ricevesse persone. Si parla di circa un milione e mezzo di rifugiati, per ripulire l'intera zona e poter dire, "è a posto". Inoltre, sempre a bordo dell'Air Force One, Trump ha annunciato di aver posto fine al blocco del suo predecessore, Joe Biden, sull'invio di 1800 bombe Mk.84, ognuna dal peso di 900 chili. Queste armi verranno a breve inviate in Israele via mare.
Le reazioni
Molto diverse le prese di posizione riguardo quanto detto da Trump. Sul fronte islamico, la condanna è stata molto dura sia da parte del movimento palestinese Jihad islamica che ha definito l'idea di trasferire i cittadini di Gaza in Egitto e in Giordania "deplorevole", sia da parte di Hamas.
"Questa proposta rientra nel quadro dell'incoraggiamento dei crimini di guerra e dei crimini contro l'umanità costringendo il nostro popolo a lasciare la propria terra", ha dichiarato il primo gruppo. "Come ha sventato ogni piano di sfollamento e di patrie alternative nel corso dei decenni, la nostra gente sventerà anche tali progetti", ha commento di Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas.
Di tutt'altro carattere, invece, la posizione israeliana.
Bezalel Smotrich, ministro israeliano delle Finanze ed esponente del partito Sionista Religioso, ha accolto con favore l'idea: "Dopo 76 anni durante i quali la maggior parte della popolazione di Gaza è stata tenuta forzatamente in condizioni difficili per preservare l'aspirazione di distruggere lo Stato di Israele, l'idea di aiutarli a trovare altri posti in cui iniziare una vita nuova e migliore è un'idea eccellente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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