Dopo dieci anni si dimette il primo ministro Justin Trudeau: cosa succede adesso in Canada

Il politico ha annunciato la sua decisione di dimettersi da leader del partito e da primo ministro, ma rimarrà "finché il partito non avrà scelto un nuovo leader"

Dopo dieci anni si dimette il primo ministro Justin Trudeau: cosa succede adesso in Canada
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Una crisi senza possibilità di soluzione, quella in seno al governo canadese: Justin Trudeau ha annunciato le sue dimissioni dalla leadership del Partito Liberale e da primo ministro in una conferenza stampa dalla sua residenza. "Ho intenzione di dimettermi da leader del partito e da primo ministro dopo che il partito avrà scelto un nuovo leader", ha detto Trudeau, sottolineando di aver riflettuto durante le vacanze e di averlo comunicato alla sua famiglia ieri sera. Ciò significa che Trudeau guiderà il Paese nei primi mesi della nuova presidenza di Donald Trump e gestirà i colloqui sui dazi.

Verso il 26 marzo

Trudeau ha chiesto che il parlamento venga sospeso per poter scegliere il suo successore. La lunga stasi si protrarrà fino al 26 marzo, il tempo che probabilmente ci vorrà per tenere una corsa nazionale per la leadership del Partito Liberale. Subito dopo, il Partito Liberale dovrà probabilmente affrontare un voto di fiducia. Probabilmente perderebbe tale sfida, poiché detiene solo una minoranza dei seggi in parlamento e ha perso il sostegno di altri gruppi più piccoli. Mark Carney, considerato un potenziale successore di Trudeau, lo ha ringraziato per la sua leadership, il suo contributo e i suoi sacrifici in un post sui social: Carney non è mai stato coinvolto in politica prima, è stato governatore della Banca del Canada e della Banca d'Inghilterra.

Le dimissioni del 53enne premier canadese innescheranno una lotta fratricida alla guida del partito, dopo circa un decennio di dominio indiscusso di Trudeau, e a pochi mesi dalle prossime elezioni legislative, che si terranno entro la fine di ottobre. Trudeau - che ha affrontato una serie di questioni amare, tra cui l'impennata del costo dei generi alimentari e degli alloggi - ha mantenuto il silenzio pubblico nelle ultime settimane, nonostante l'intensificarsi delle pressioni affinché si dimettesse dopo l'addio del suo ministro delle Finanze il 16 dicembre.

Cosa accade adesso

Il premier dimissionario ha annunciato alla stampa il suo successore verrà selezionato dopo un processo "a livello nazionale". Ciò significa che il Partito Liberale seguirà la strada più lunga per scegliere un nuovo leader, attraverso un processo di base che può durare diverse settimane e vedrà i contendenti fare campagna elettorale. Il caos nella politica canadese avviene mentre il Paese è alle prese con la minaccia di Trump di imporre tariffe paralizzanti su tutte le importazioni dal Canada nel suo primo giorno in carica. Trudeau ha fatto visita a Trump a Mar-a-Lago a fine novembre e il suo team ha avviato colloqui con la squadra di Trump per affrontare le preoccupazioni del presidente eletto sulla sicurezza dei confini, nella speranza che faccia un passo indietro sulla sua minaccia tariffaria.

Trump, dal canto proprio, lo ha immediatamente accusato di aver lasciato l'incarico a causa dei dazi. "Molta gente in Canada - ha scritto Trump su Truth - ama essere il 51esimo Stato americano. Se il Canada si fondesse con gli Stati Uniti non ci sarebbero tariffe, le tasse andrebbero giù e loro sarebbero totalmente al sicuro dalle minacce delle navi russe e cinesi che li circondano di continuo". "Insieme - ha aggiunto - che grande nazione sarebbe".

Le pressioni di queste settimane e il crollo dell'immagine

Trudeau ha risposto alle domande in una conferenza stampa all'esterno del Rideau Cottage, la residenza in cui ha vissuto per più di nove anni da quando è diventato primo ministro. Dopo le insistenti pressioni della maggior parte dei suoi colleghi parlamentari affinché abbandonasse il suo incarico dopo le dimissioni di Chrystia Freeland da ministro delle Finanze a metà dicembre, Trudeau non ha potuto più ignorare le richieste, comprese quelle dei suoi caucus dell'Ontario, dell'Atlantico e del Quebec, secondo i quali sarebbe giunto il momento di andarsene. "È tempo di un reset", ha detto Trudeau. "È tempo che la temperatura scenda, che le persone abbiano un nuovo inizio in Parlamento", una mossa, dunque, contribuirebbe ad affrontare la polarizzazione estrema e a mettere il Paese sulla strada giusta per votare alle elezioni federali.

Secondo il quotidiano The Globe and Mail, Trudeau aveva informato alcuni dei suoi più stretti consiglieri della sua intenzione di annunciare le sue dimissioni nei prossimi giorni.

Colpito dal crollo della sua immagine nei sondaggi d'opinione e da una crescente rivolta nel Partito Liberale, era intenzionato a lasciare l'incarico prima di mercoledì, giorno in cui è prevista la riunione del gruppo parlamentare liberale. In questo modo ha cercato di evitare l'umiliazione di essere pubblicamente rifiutato dal suo stesso partito.

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