Trump: "Molto arrabbiato con Putin, dazi senza un'intesa. Pronto a bombardare l'Iran"

Il presidente americano contro quello russo, che ha criticato la credibilità di Zelensky paventando un governo di transizione per l'Ucraina

Trump: "Molto arrabbiato con Putin, dazi senza un'intesa. Pronto a bombardare l'Iran"
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Una lunga intervista alla Nbc news nella quale toccare i dossier caldi: è quella che ha concesso Donald Trump per affrontare il tema Groenlandia, i rapporti con Putin e Zelensky, i negoziati sull'Ucraina, i dazi.

Trump ha detto di essersi "molto arrabbiato" e "incavolato" con il presidente russo Vladimir Putin quando ha criticato la credibilità di Volodymyr Zelensky paventando un governo di transizione per l'Ucraina. "Se io e la Russia non dovessimo riuscire a raggiungere un accordo per fermare lo spargimento di sangue in Ucraina e se dovessi pensare che è colpa della Russia allora applicherò tariffe secondarie sul loro petrolio", ha spiegato nella medesima intervisa alla Nbc. Trump ha riferito che Putin sa della sua arrabbiatura notando però che la rabbia può "dissiparsi rapidamente" se Putin "fa la cosa giusta".

In bolla anche la questione del nucleare iraniano. Senza un accordo tra Stati Uniti e Iran sul nucleare, "l'Iran rischia di essere bombardato e nuove sanzioni", ha annunciato Trump. "Se non raggiungono un accordo, ci saranno dei bombardamenti", ha ribadito, riferendosi al fatto che funzionari statunitensi e iraniani stanno trattando. "Ma c'è la possibilità che, se non raggiungano un accordo, applicherò loro tariffe secondarie come ho fatto quattro anni fa", ha aggiunto. Oggi gli risponde il presidente iraniano Massoud Pezeshkian, che ha rifiutato ancora una volta i negoziati con il governo americano. "Abbiamo risposto alla lettera del presidente degli Stati Uniti attraverso l'Oman e rifiutato l'opzione di colloqui diretti, ma siamo aperti a negoziati indiretti", ha detto Pezeshkian in una riunione di gabinetto oggi a Teheran. L'Iran non è contrario ai negoziati, ha detto Pezeshkian, ma gli Stati Uniti devono prima correggere il loro "comportamento scorretto" in passato e creare una nuova base di fiducia, ha precisato il presidente.

Il dossier Groenlandia non accenna a uscire dalla cima dell'agenda dell'amministrazione Trump. Il presidente Usa non lascia spazio a dubbi: l’annessione è e resta un obiettivo concreto. Il presidente americano ha confermato senza esitazioni di aver discusso seriamente della possibilità di acquisire il territorio semiautonomo danese. "La prenderemo, sì, al 100%," ha dichiarato con fermezza, sottolineando che l’operazione potrebbe avvenire anche senza un intervento militare. Tuttavia, ha precisato: "Non escludo nulla dal tavolo", smentendo parzialmente il suo vice JD Vance che pochi giorni fa, in occasione della sua visita alla base americana di Pituffik aveva escluso l'opzione invasione, certo che i groenlandesi avrebbero scelto autonomamente di avvicinarsi a Washington.

Alla domanda su quale segnale l’acquisizione della Groenlandia invierebbe alla Russia e al resto del mondo, Trump ha liquidato la questione con indifferenza: "Non ci penso davvero. Non mi interessa" Per il primo cittadino d'America, la Groenlandia non è un dossier geopolitico, ma una questione di "pace internazionale, sicurezza e forza globale". L'ex presidente ha poi puntato il dito sulle navi straniere che incrociano al largo delle coste groenlandesi. "Russia, Cina e altri Paesi sono lì. Non permetteremo che accadano cose che possano danneggiare il mondo o gli Stati Uniti" ha avvertito, lasciando intendere che Washington è pronta a giocare le sue carte per controllare l’area strategica dell’Artico. Su questa frase, il sito della Nbc ha poi inserito un chiarimento a posteriori: "Questo articolo è stato aggiornato per riflettere il fatto che, dopo l'intervista, un collaboratore di Trump ha contattato la NBC News affermando che Trump si riferiva ai prezzi delle auto straniere", si legge in fondo all'intervista.

L'intervista è staat anche l'occasione per tornare su un refrain sul quale batte sempre più spesso: il tabù del Terzo Mandato. Trump non esclude la possibilità di cercare un terzo mandato alla Casa Bianca, vietato dal 22mo Emendamento della Costituzione. Il presidente ha spiegato che esistono diversi metodi per farlo, a suo dire.

E precisa di non scherzare al riguardo. "Molte persone vogliono che lo faccia. Ma ho detto loro che abbiamo ancora molta strada da fare e che è ancora molto presto. Sono concentrato sull'attuale mandato", ha detto Trump.

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