Dazi, i funerali del Papa aprono la strada alle trattative

La portavoce della Commissione Ue: "Un bilaterale tra Trump e von der Leyen? Non lo escludiamo"

Dazi, i funerali del Papa aprono la strada alle trattative
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I funerali di Papa Francesco come luogo simbolico di riallineamenti geopolitici. La Commissione europea starebbe attualmente esaminando la possibilità di un incontro tra la presidente Ursula von der Leyen e il capo della Casa Bianca, Donald Trump, in occasione del funerale del Papa previsto per sabato nella capitale italiana. A riferirlo è stata Paula Pinho, portavoce dell’esecutivo comunitario, nel corso del consueto briefing con i giornalisti a Bruxelles.

"Al momento non vi è alcuna conferma ufficiale, ma nel caso ci fossero sviluppi, provvederemo a informarvi tempestivamente", ha dichiarato Pinho, sottolineando che la partecipazione della presidente von der Leyen alla cerimonia funebre rappresenta la ragione centrale del suo viaggio in Italia. Secondo la portavoce, eventuali colloqui bilaterali – qualora se ne presentasse l’opportunità – verrebbero presi in considerazione, ma non rientrano tra gli scopi primari della visita. "Non escludiamo che possa esserci uno scambio diretto con il presidente Trump", ha precisato, "sebbene, al momento, non ci siano dettagli concreti da condividere". Alla domanda se un incontro con il leader statunitense fosse stato formalmente richiesto, Pinho ha risposto con cautela, ribadendo che "si sta esplorando l’opzione", ma che la situazione rimane fluida.

Un momento cruciale per i dazi

Sebbene l'incontro non sia ancora confermato, potrebbe rappresentare un momento cruciale per affrontare la minaccia concreta di nuovi dazi americani sulle esportazioni europee. Trump ha recentemente rincarato la dose nei confronti dell'Europa su un ampio spettro di beni provenienti dal Vecchio Continente, con particolare attenzione ai settori automobilistico, siderurgico, dell’alluminio e agli alcolici, come vini e champagne, in risposta alle misure europee sul whisky statunitense. Queste prospettive hanno già generato pesanti ricadute sui mercati finanziari europei, con perdite miliardarie in termini di capitalizzazione. Bruxelles, da parte sua, non è rimasta a guardare: la Commissione ha avviato l’implementazione dello “Strumento anti-coercizione” per contrastare le pratiche commerciali aggressive e ha proposto un accordo “zero-for-zero” per l’eliminazione reciproca dei dazi industriali. In questo quadro teso e altamente volatile, un confronto diretto tra von der Leyen e Trump, che segue il recente incontro di successo con Meloni, anche se informale e fuori dai circuiti diplomatici tradizionali, potrebbe diventare il primo passo per disinnescare la nuova guerra commerciale transatlantica e riaffermare il principio di una concorrenza equa tra le due sponde dell’Atlantico.

Persiste il gelo tra Trump e von der Leyen

Nonostante la Commissione Europea detenga il monopolio delle decisioni in materia di politica commerciale, il presidente Trump non ha ancora avuto alcun contatto diretto con von der Leyen. Eppure, Trump si è mostrato certo dell’esito dei negoziati: “Ci sarà un accordo commerciale, al cento per cento”, ha dichiarato durante un incontro ufficiale con Giorgia Meloni. “Lo vogliono davvero tanto, e sono convinto che troveremo un’intesa. Ma sarà un accordo equo”, ha sottolineato Trump. L’urgenza di arrivare a un’intesa è alta su entrambi i fronti, seppure per motivazioni divergenti. Per Bruxelles, l’obiettivo è evitare le conseguenze devastanti dei dazi; per Washington, invece, l’intesa rappresenterebbe un segnale distensivo per i mercati, un modo per rassicurare gli investitori e ottenere un successo mediatico in un momento politicamente delicato.

Le difficoltà logistiche

La Casa Bianca ha presentato la sospensione di 90 giorni delle tariffe come una finestra decisiva, durante la quale i governi stranieri avrebbero l’opportunità di recarsi a Washington, incontrare il presidente americano e trovare un terreno comune. Resta però da chiarire se questo compromesso sarà davvero equo o orientato unilateralmente a favore degli Stati Uniti. Intanto, da Roma arrivano segnali poco incoraggianti su un possibile incontro tra von der Leyen e Trump nella capitale italiana. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha lasciato intendere che un vertice bilaterale non sarebbe nei piani, anche per ragioni logistiche.

È molto complicato organizzarlo – ha detto rispondendo ai giornalisti a margine della commemorazione di Papa Francesco a Montecitorio –. Come si fa a tenere un vertice subito dopo un funerale, con Trump che si muove con decine di auto al seguito?”.

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