Nella battaglia dei droni nel Donbass accade anche che un caccia russo abbatta un drone lanciato da Mosca contro le truppe di Kiev. L'episodio risale a sabato scorso quando nei cieli sopra Chasiv Yar, città fortificata controllata dall'Ucraina, è stato abbattuto un prototipo del drone stealth S-70 Okhotnik. Sorprendentemente, sembra che il drone sia stato colpito proprio da un aereo alleato, probabilmente a causa di un malfunzionamento. I detriti del velivolo sono caduti su Kostyantynivka, poco distante. Una serie di video pubblicati sui social media mostrano il velivolo, probabilmente un Su-57 Felon, che abbatte l'S-70 Okhotnik (Hunter-B) con un missile aria-aria a corto raggio, a nord di Donetsk. Le immagini successive riprendono il drone precipitare a terra.
Cos'è il drone stealth russo abbattuto
Il S-70 Okhotnik, con un’apertura alare di circa 20 metri, è stato testato per la prima volta nel 2019, e nel 2021 ha compiuto il suo primo bombardamento. Finora, riporta Forbes, si credeva che la Russia avesse costruito solo due prototipi del drone, ma Fighterbomber sostiene che l'esemplare abbattuto fosse un modello di produzione, non uno dei prototipi iniziali. Tuttavia, si tratta di un'affermazione al momento difficile da verificare. Considerando la lentezza dello sviluppo dei nuovi velivoli militari da parte di Sukhoi, è probabile che fossero ancora solo due gli Okhotnik operativi prima dell'abbattimento, anche se si potrebbe ipotizzare l'esistenza di un terzo esemplare prodotto in serie.
Indipendentemente dal numero, è chiaro che l'aeronautica russa intende usare questi droni per lanciare bombe di precisione contro le truppe e altri obiettivi da distanze superiori ai 40 chilometri. Attualmente, sono i bombardieri Sukhoi Su-34 a svolgere la maggior parte delle missioni di questo genere, sganciando circa 3.000 ordigni al mese. Tuttavia, la guerra ha causato pesanti perdite per le unità delle forze aerospaziali di Mosca: almeno 29 di questi velivoli supersonici a due posti sono stati abbattuti dalle difese ucraine dall'inizio del conflitto nel febbraio 2022, una cifra pari a circa un quinto della flotta totale di Su-34 prodotta da Sukhoi. L’impiego degli S-70 nella campagna di bombardamenti consentirebbe di ridurre la pressione sugli Su-34 e, soprattutto, di risparmiare le vite degli equipaggi, difficilmente sostituibili. Tuttavia, come dimostrato dall'incidente di sabato, integrare i droni in modo efficace è tutt’altro che semplice.
Le difficoltà tecnologiche russe
Due jet, secondo quanto riportato dal quotidiano La Repubblica, sono decollati dall'aeroporto di Akhtubinsk, nella regione di Volgograd, per un volo di prova con il super-drone russo S-70 Okhotnik, progettato per bombardamenti pesanti. Durante il test, il sistema di radiocontrollo del drone avrebbe smesso di funzionare, costringendo un caccia a tentare di deviare il drone verso la Russia e infine abbatterlo. L'S-70, uno dei quattro prototipi esistenti, è stato sviluppato per collaborare con il Sukhoi 57 in missioni di attacco, seguendo il concetto di "Loyal Wingman" già sperimentato dalle aviazioni occidentali. Nonostante Mosca abbia dichiarato che il drone fosse costruito con materiali avanzati e dotato di intelligenza artificiale, le immagini dei rottami suggeriscono un design più tradizionale.
Da sottolienare che in questo momento il relitto di uno dei più recenti droni stealth russi è nelle mani delle forze ucraine, offrendo un'importante opportunità importante di raccolta di informazioni per Kiev e i suoi alleati occidentali.
L'acquisizione del drone potrebbe rappresentare un'importante fonte di intelligence per l'Ucraina, permettendo a Kiev e ai suoi partner di studiare le tecnologie avanzate impiegate dalla Russia nei suoi velivoli da combattimento di nuova generazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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