"Si sente profumo di Natale". E Maduro anticipa le feste al primo ottobre

La mossa del presidente per recuperare consensi dopo l’annuncio del mandato di cattura del candidato di opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia

"Si sente profumo di Natale". E Maduro anticipa le feste al primo ottobre
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C’è aria di Natale in Venezuela, ma non si tratta del solito spot televisivo o dei primi film trasmessi a tema natalizio. Il presidente Nicolas Maduro ha infatti anticipato le festività per decreto al primo ottobre. Una mossa per tentare di recuperare consensi e trasmettere un po’ di allegria al popolo natalizia dopo le contestate elezioni presidenziali che l'opposizione sostiene non abbia vinto, seguite da proteste represse con violenza. Ricordiamo che durante le festività il governo è solito intensifica aiuti e bonus, ad esempio attraverso la distribuzione di pacchi alimentari. Un aiuto importante per le fasce più povere.

"È settembre e già si sente profumo di Natale. Per questa ragione quest’anno, in omaggio a voi, come forma di riconoscenza nei vostri confronti, anticiperò il Natale al primo di ottobre. Arriva il Natale il primo di ottobre! Per tutti e tutte, è arrivato il Natale, con pace, felicità e sicurezza!", l’annuncio di Maduro durante un'apparizione televisiva a Globovisión. Non si tratta in realtà di una novità. Da quando è diventato presidente del Venezuela, il sessantunenne ha già “sfruttato” il Natale in altre due occasioni: nel 2020, quando le festività erano iniziate il 15 ottobre, e nel 2021, quando erano iniziate il 4 ottobre.

Il clima nel Paese è rovente. Gli Usa e diversi Paesi latinoamericani sostengono la rivendicazione di vittoria da parte dell’opposizione. I Paesi vicini a Maduro, come Messico, Colombia e Brasile, non hanno riconosciuto il risultato ufficiale, in attesa di vedere i conteggi dettagliati dei voti. L’agenzia elettorale ha reso noto di non poter pubblicare i registri a causa di un attacco hacker che non è mai stato provato.

A gettare benzina sul fuoco il mandato di arresto emesso per il candidato dell'opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia, nell'ambito delle indagini per "disobbedienza alle leggi", "cospirazione", "usurpazione di funzioni" e "sabotaggio". La comunità internazionale ha stigmatizzato senza mezzi termini l’ennesimo atto repressivo, l’Onu ha reso noto di seguire“con preoccupazione l’evoluzione della situazione”.

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