
L’"alleanza senza limiti" proclamata da Vladimir Putin e da Xi Jinping alla vigilia dello scoppio del conflitto tra Mosca e Kiev nel 2022 potrebbe essere ancora più stretta di quanto immaginato sino ad ora. Nelle scorse ore Volodymr Zelensky ha infatti reso noto che i militari ucraini hanno catturato due soldati cinesi “che combattevano nell’esercito russo”. “È successo nella regione di Donetsk”, ha scritto il leader dell’Ucraina in un post su X precisando che addosso agli uomini di Pechino sono stati trovati “documenti di identità, carte bancarie e dati personali".
Il presidente ucraino ha proseguito sostenendo di essere in possesso di “informazioni che suggeriscono che ci sono molti più cittadini cinesi nelle unità dell'occupante oltre a questi due. Stiamo verificando tutti i fatti: l'intelligence, il servizio di sicurezza dell'Ucraina e le unità competenti delle forze armate ci stanno lavorando". Zelensky ha poi confermato di aver dato “istruzioni” al suo ministro degli Esteri “di contattare immediatamente Pechino e chiarire come la Cina intende rispondere” a quanto scoperto.
Il coinvolgimento di Russia e Cina nel conflitto nell’Europa orientale, “direttamente o indirettamente”, è per il leader ucraino “un chiaro segnale che Putin farà qualsiasi cosa tranne porre fine alla guerra” e “cerca modi per continuare a combattere”. Nel corso di una conferenza stampa a Kiev assieme al primo ministro belga Bart De Wever, Zelensky ha fornito qualche dettaglio in più affermando che uno scontro con sei soldati cinesi è avvenuto vicino ai villaggi di Tarasivka e Bilohorivka e due di essi, appunto, sono stati catturati.
Zelensky ha sottolineato che la Cina è la terza nazione a offrire supporto militare alla Russia dopo l'Iran e la Corea del Nord. A proposito dei soldati nordcoreani fatti prigionieri nelle scorse settimane, il presidente ucraino ha dichiarato che essi combattevano nella regione russa del Kursk, occupata in parte dall’esercito di Kiev, mentre i cinesi sono stati catturati su suolo ucraino. Alla luce degli ultimi sviluppi, Zelensky ha sollecitato una risposta da parte degli Stati Uniti, dell’Europa e di “tutti coloro che nel mondo vogliono la pace”.
Il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha ha annunciato su X di aver convocato l'incaricato d'affari cinese a Kiev “per condannare” la scoperta dei militari di Pechino e per chiedere "spiegazioni". Sybiha ha detto che "i cittadini cinesi che combattono come parte dell'esercito di invasione russo in Ucraina mettono in discussione la posizione dichiarata della Cina per la pace e indeboliscono la credibilità di Pechino come membro permanente responsabile del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". Funzionari occidentali hanno comunque fatto sapere alla Cnn che al momento non ci sono prove che Xi Jinping abbia inviato soldati in Ucraina.
Un ulteriore segnale di quanto la guerra in Europa orientale appaia, nonostante gli sforzi dell’amministrazione Trump, lontana dalla sua conclusione arriva da un’altra rivelazione fatta da Zelensky. Nel corso del suo discorso serale alla nazione pronunciato ieri, il leader ucraino ha ammesso per la prima volta che truppe di Kiev sono presenti, oltre che nel Kursk, anche nella regione russa di Belgorod e ha affermato che “continuiamo a condurre operazioni attive nelle zone di confine in territorio nemico e ciò è assolutamente giustificato.
La guerra deve tornare da dove è venuta". L'obiettivo che Zelensky ha voluto rimarcare è quello di "proteggere la nostra terra e le nostre comunità nelle regioni di Sumy e Kharkiv dagli occupanti russi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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