"30mila partenze bloccate". Così gli accordi con la Tunisia frenano i migranti irregolari

Gli accordi tra Italia e Tunisia funzionano: il Paese nordafricano ha intensificato i controlli sia sul lato marittimo che su quello terrestre

"30mila partenze bloccate". Così gli accordi con la Tunisia frenano i migranti irregolari
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Nonostante gli scettici continuino a criticare l'operato dei governo sulla gestione dei migranti, e imputino a mere condizioni climatiche sfavorevoli la forte riduzione di sbarchi nel nostro Paese, la verità è un'altra ed è quella dei numeri. È il ministro dell'Interno, Matteo Piantedoso, a tracciare un bilancio dei primi 5 mesi di accordi con la Tunisia, fortemente voluti dal premier Meloni per tessere nuovi rapporti con i Paesi nordafricani. "Da inizio anno le autorità tunisine hanno impedito la partenza di oltre 30mila migranti che volevano imbarcarsi per raggiungere le coste dell'Europa", ha dichiarato dai social il titolare del Viminale.

Riscontri di una effettiva efficacia, che va anche oltre i numeri, si ritrovano nei gruppi di discussione nordafricani, in cui i sub-sahariani in viaggio verso le coste della Tunisia, o della Libia, chiedono riscontri a chi già si trova in quei Paesi, non trovando rassicurazioni. I controlli di polizia sono aumentati nelle città costiere, così come l'impegno in mare, agevolato anche dai corsi di aggiornamento che le autorità marittime hanno effettuato con i corrispettivi italiani.

Il portavoce della Guardia nazionale della Tunisia, Hossam el Din al Jebabli, ha confermato all'agenzia Nova che sono stati in tutto 30.281 i migranti bloccati dal 1 gennaio al 31 maggio. "Solo nel mese di maggio, i migranti intercettati e salvati in mare sono stati 8.736, contro i 4.076 di maggio 2023, in 290 operazioni contro le 245 di maggio dell'anno scorso", ha spiegato Jebabli. "Dall'inizio dell'anno al 31 maggio 2024 sono state condotte 1.041 operazioni in mare, 40 in più dello stesso periodo dell'anno precedente quando erano state registrate 1.001 attività di ricerca e salvataggio in mare".

Il lavoro tunisino, anche per far fronte alle proteste interne che incendiano le città, stanche di far fronte alla criminalità d'importazione, è stato potenziato anche alle frontiere terrestri: "2.598 operazioni dal primo gennaio al 31 maggio 2024, contro le 940 operazioni dello stesso periodo 2023". Nel solo mese di maggio, prosegue il portavoce, "5.171migranti sono stati fermati via terra in 631 interventi, contro i 2.043 migranti fermati durante i 254 interventi realizzati dalla Guardia nazionale nello stesso periodo dell'anno scorso". Questo ha portato al blocco in ingresso di oltre 26mila persone.

Le attività delle agenzie di sicurezza della Tunisia, comprese le unità d'intelligence, includono anche una serie di attività di contrasto ai trafficanti. Si va dalle ispezioni di chi affitta locali per ospitare illegalmente cittadini stranieri prima della partenza, alla chiusura di officine illegali utilizzate per fabbricare i barchini in ferro che affondano nel Mediterraneo.

Importanti anche le indagini sui canali di finanziamento utilizzate dalle reti criminali che aiutano i migranti, in particolare sub-sahariani, ad ottenere in modo illecito la residenza in Tunisia. L'autorità ""nei primi cinque mesi di quest'anno, ha arrestato 740 persone, tra organizzatori, mediatori e facilitatori delle traversate clandestine, in aggiunta a 378 indagati".

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