"Con quella boccuccia…". Da Rossella e Floris altri attacchi a Trump

L'ex direttore del Tg1 attacca Trump sul piano fisico: "Agli italiani è antipatico, con quella boccuccia"

"Con quella boccuccia…". Da Rossella e Floris altri attacchi a Trump
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Se il Festival di Sanremo è durato solo cinque giorni, i ritornelli anti-Trump continuano da novembre dell’anno scorso quando, al netto dei sondaggi più o meno sfavorevoli, gli americani lo hanno riconfermato inquilino della Casa Bianca. A quattro mesi dalla sua vittoria, in Italia, c’è ancora chi si prende gioco di lui. Dimenticandosi delle sue doti politiche che lo hanno portato al successo, i sinistri italiani preferiscono sbeffeggiarlo dal punto di vista fisico e personale.

Una miopia politica dimostrata alla perfezione dall’ultimo intervento di Carlo Rossella, ospite su La7 nella trasmissione di approfondimento condotta da Giovanni Floris. L’oggetto del contendere è la politica della nuova amministrazione americana e, in particolare, il rapporto tra Donald Trump e l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia, giova ricordarlo, potrebbe giocare un ruolo decisivo per i prossimi 4 anni di amministrazione repubblicana. Viste le difficoltà interne che gli altri leader europei sono costretti ad affrontare, la stabilità del governo italiano – per una volta – potrebbe giovare al futuro geopolitico del nostro Paese.

Un argomento valido per tutti, tranne che per il giornalista Carlo Rossella. "Agli italiani del rapporto della Meloni con Trump non importa niente”, sentenzia Rossella incalzato nell’ultima puntata di Di Martedì in onda su La7. L’opinionista si fa portavoce degli interessi dei cittadini italiani dimenticandosi come nel 2022, quando gli stessi elettori sono stati chiamati alle urne, hanno votato Meloni e un governo di centrodestra.

Poi, a stretto giro, arrivano gli insulti ad hoc nei confronti di The Donald: “Anche perché - spiega riferendosi al presidente americano - è antipatico, con quella boccuccia, con quegli sguarducci, con quell'aria da padrone del vapore, non va bene, non serve prendere un padrone dagli Usa". Ecco che torna la traduzione degli interessi dell’Italia: “A noi italiani, Trump è antipatico”.

Una ricostruzione che confonde l’agenda dei desideri con la politica reale. L’ennesima dimostrazione che a sinistra, invece che combattere aspramente l’avversario politico, lo si prova a delegittimare. I risultati, infatti, si vedono.

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