Ma come si permettono, zoticoni. Perché il popolo è sovrano, ma solo quando vota a sinistra. E, invece, anche alla maggioranza degli elettori americani, più che il fascismo che minaccia la democrazia, i matrimoni per le coppie gay e uno dei sette nani da dipingere di nero, interessano «le frontiere, la sicurezza e tornare a fare grande la nostra Patria». Le parole con cui Donald Trump ha salutato una vittoria inaspettata per giornalisti, intellettuali e sondaggisti, ma non certo per i bookmakers e la Borsa. Gente che in ballo mette i sui soldi e che quindi alle favole delle ideologie, antepone la solidità dei fatti. La stessa storia di quando nessuno si azzardò ad ipotizzare una almeno possibile vittoria di Giorgia Meloni. E se alla viglia delle elezioni a essere penalizzata dalla intellighentia progressista (comunque dilagante) è sempre la destra, più che qualche domanda ormai è la risposta a sgorgare spontanea.
E così la sinistra milanese di Zona 1 è costretta a rodersi il fegato, perché anche questa volta vincerà la prossima. Ma intanto può ingannare il tempo meravigliandosi di come non siano piste ciclabili e accoglienza degli immigrati a far vincere le elezioni. Di «programmi cupi, scelta reazionaria e rischiosa» ha parlato il sindaco Giuseppe Sala, dopo un non troppo roseo risveglio. Perché da quelle parti il concetto di democrazia è un po’ particolare e se a vincere sono gli altri, bisogna subito annunciare l’apocalisse.
Dimenticando che Trump ha già governato e nei suoi quattro anni
non è tornato il fascismo (negli Usa poi, dove peraltro non è mai arrivato) e non è scoppiata nessuna guerra.Mentre lo stesso non è capitato con il suo successore democratico. Quello che tanto piace alla Milano del centro.
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