![Il ministro Adolfo Urso](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/11/19/1732050153-22784215-large.jpg?_=1732050153)
L'Italia può svolgere un ruolo decisivo nelle relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti e la premier Giorgia Meloni può essere il trait d'union tra le due sponde dell'Atlantico. È quanto ha sottolineato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ieri all'inaugurazione della 53sima edizione del Mido, la fiera milanese dell'occhialeria. «Giorgia Meloni può rappresentare quel link con l'amministrazione americana che consente di avviare il prima possibile un dialogo, un confronto nel merito rispetto agli eventuali intendimenti dell'amministrazione americana», ha detto il ministro.
Urso ha poi ricordato l'importanza strategica del mercato statunitense per l'industria del Made in Italy, definendolo «un mercato molto importante, in crescita». Gli Usa, ha aggiunto, rappresentano «il secondo mercato globale dal quale l'Italia ricava un attivo commerciale di oltre 50 miliardi di euro, uno degli attivi più importanti d'Europa», sottolineando anche il ruolo degli investimenti americani in Italia. «Per questo, ovviamente, abbiamo più interessi di altri a un dialogo transatlantico», ha affermato, rimarcando l'importanza di evitare una guerra commerciale
tra le due sponde dell'Atlantico. «Credo che l'Europa debba agire piuttosto che reagire, cioè instaurare da subito un confronto nel merito, onde evitare che si possa scatenare una guerra commerciale tra le due sponde dell'Occidente, come accadde anche nel passato, per esempio per la vicenda annosa della diatriba Boeing Airbus, che ha compromesso per lungo tempo i nostri rapporti commerciali». Il ministro ha poi sottolineato la necessità di una strategia comune nei confronti di Pechino. «Dobbiamo fronteggiare insieme in maniera sistemica la sfida egemonica cinese», ha chiosato rilevando che, per questo motivo, l'Italia può «svolgere un ruolo importante nell'Ue, come ha dimostrato di saper fare in questi due anni».
Il ministro ha poi elogiato il ruolo dell'Italia nell'industria dell'eyewear. «Gli italiani - ha affermato - sono stati i primi con le loro eccellenze a trasformare l'occhiale da strumento sanitario a elemento di moda fino ad arrivare al prodotto a più alto contenuto tecnologico con le funzioni di un cellulare, un pc e un orologio». Il settore, ha evidenziato, ha chiuso il 2024 con una produzione di 5,64 miliardi di euro, in aumento del 2% rispetto al 2023, con esportazioni che rappresentano circa
il 90% della produzione. Tuttavia, le esportazioni negli Stati Uniti, tradizionalmente il principale mercato di riferimento, sono calate dal 27,5% al 22%. Lorenzo Galanti, direttore generale dell'Ice, ha aggiunto che «l'Italia esporta circa 5,1 miliardi in questo particolare settore, di cui due vanno in Europa, uno negli Stati Uniti e i restanti due nel resto del mondo».
Urso, infine, ha fatto un riferimento alla gara per l'aggiudicazione dell'ex Ilva, in scadenza il 14 febbraio. «Nei prossimi giorni i commissari sceglieranno quale sarà il player industriale che ha fatto la miglior offerta, quella più in linea con le procedure della gara.
Quindi io mi auguro che questa vicenda così importante e significativa possa diventare un esempio», ha rimarcato auspicando che «la vicenda possa essere un modello di come la siderurgia può produrre in Italia e in Europa nel percorso della sostenibilità ambientale e quindi di fare di Taranto il primo e più avanzato impianto siderurgico green» del Vecchio Continente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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