Rousseau, i 5S si spaccano. ​Ecco i grillini che voteranno "no"

Dalle 9 alle 18 di martedì 3 agosto gli iscritti alla piattaforma devono esprimere il proprio voto. E fra il M5s tira una brutta aria

Rousseau, i 5S si spaccano. ​Ecco i grillini che voteranno "no"

Il voto sulla piattaforma Rousseau è arrivato. Tutti gli iscritti dalle 9 alle 18 sono chiamati ad esprimere la loro opinione sull'alleanza con il Pd per un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Il quesito al quale dovranno rispondere gli iscritti è: "Sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?". "Sì" o "No"? Lo diranno i 115.372 aventi diritto al voto sulla piattaforma, o quelli che decideranno di rispondere.

Ma proprio questo voto su Rousseau, piattaforma definita dai grillini come uno strumento di "democrazia diretta", agita (e non poco) le anime del MoVimento. Il motivo? Non tutti (elettori e politici) sono d'accordo, non tutti vogliono il governo dell'inciucio. E Luigi Di Maio lo sa bene, tanto che mette le mani avanti (nel caso in cui dovesse vincere il "no") e continua a ripetere che tutto dipende dal voto "democratico". Giggino, ormai, non sa più che pesci pigliare. Sta andando avanti alla cieca, oggi ha addirittura annunciato che rinuncia alla carica di vicepremier. Tutto pur di non perdere la poltrona e di non andare a elezioni. Ma cosa farà se il risultato dovesse essere "no"? Non si sa, ma molto probabilmente Di Maio si sta chiedendo questo e quindi ribadisce come un robot che "tutto dipende dal voto su Rousseau".

Le divisioni nei 5Stelle

Il MoVimento si presenta alle votazioni di domani diviso. Da una parte ci sono i fedelissimi di Giggino che giurano amore eterno a Di Maio, dall'altra, invece, ci sono quelli che vedono questo governo giallorosso come "un patto col Diavolo". Gianluigi Paragone, ad esempio, usa la canzone di Vasco Rossi (facendo infuriare il cantante, ndr) per dire "no". A ruota, lo segue Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio: "#ioVotoNO Sono nato 5 stelle e di sicuro non morirò piddino. Non dimentico mafiacapitale. Non dimentico Bibbiano. Non dimentico i 1043 arrestati PD negli ultimi 7 anni".

E a questi, è doveroso aggiungere quei senatori grillini che sono pronti a far saltare tutto. Come vi abbiamo già spiegato, a rivelare i sotterfugi è stato il leghista Andrea Crippa. I dissidenti sarebbero pronti a votare contro il nuovo governo e sarebbero già convinti a traslocare nel gruppo misto per formare una nuova componente da chiamare "Liberi cittadini", anticipa l'Adnkronos.

Insomma, il clima che si respira è parecchio pesante. Oltre ai "no", i sotterfugi e le voci di palazzo, c'è anche la polemica sul quesito della piattaforma Rousseau e sulle risposte. Repubblica marcia addirittura sul caso. Rispetto lo scorso anno - dice il quotidiano - quando il M5S era stato chiamato a creare una maggioranaza con la Lega, il quesito era meno diretto e le risposte erano (in ordine) "Sì", "No". Questa volta, invece, per qualche ora, il "Sì" e il "No" erano invertiti. Che tragedia. Ma visto il caos creatosi tutto è stato ristabilito.

Si vuole spingere fino alla fine per far nascere l'inciucio. E si creano polemiche ad hoc. Si trovano cavilli che non esistono.

Ora, non resta che attendere domani. Quale sarà il responso di Rousseau? Da questa "democratica" piattaforma dipende tutto. Anche il nostro destino.

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