Ucraine stuprate e poi impiccate. La vicepremier: "Pagherete tutto"

"Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne"

Ucraine stuprate e poi impiccate. La vicepremier: "Pagherete tutto"

«Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne». Parole durissime quelle della vicepremier ucraina Olha Stefanishyna (nella foto), che è tornata ad accusare la Russia non solo di genocidio ma anche degli stupri (spesso seguiti dall'uccisione) di molte donne ucraine da parte di soldati russi. Al canale televisivo Sky News la Stefanishyna ha riferito di «storie orribili». «Ci hanno detto, da più fonti, che almeno in una circostanza i soldati russi hanno violato le nostre soldatesse catturate durante la battaglia all'aeroporto di Hostomel, nei primi giorni della guerra. Non sappiamo il loro numero, laggiù si continua a combattere. Ma le vittime non possono testimoniarlo, dopo la violenza le hanno uccise, forse impiccandole e tagliate e pezzi per nascondere le prove», ha detto la vice di Volodymyr Zelenski, che ha però invitato le donne ucraine a resistere tutte insieme: «Noi rimarremo unite e prevarremo».

Le aggressioni sessuali sono state denunciate anche dalle parlamentari Lesya Vasilenko, Olena Khomenko, Maria Mezentseva e Alona Shkrum, che nei giorni scorsi sono state accolte dalla House of Commons a Londra. Secondo le tre deputate ucraine gli episodi più efferati sono avvenuti soprattutto a Kiev e a Bucha e Irpin, cittadine alle porte della capitale. «La gran parte di loro sono state impiccate dopo essere state stuprate oppure si sono tolte la vita», ha detto la Vasilenko, citata dal Mirror. «Il problema principale è che le vittime e le famiglie non hanno la forza e la capacità di farsi avanti e denunciare - ha aggiunto la Mezentseva -. Alcune delle donne stuprate sono anche state impiccate. E questi sono fatti che stiamo raccogliendo come prove di crimini di guerra».

Terribile anche la testimonianza di Ihor Saposhko, sindaco di Brovary, cittadina ucraina da 140mila abitanti in procinto di essere evacuata. In un video pubblicato sul sito del Corriere della Sera Saposhko racconta che sarebbero centinaia le donne sottoposte a violenze da parte dei soldati russi, i cui stupri vengono avvallati e promossi dai loro superiori: «Dai racconti dei testimoni risulta che alcuni comandanti russi aizzano i loro soldati ad aggredire le mogli e le figlie dei nostri militari o dei volontari civili combattenti che trovano nelle case».

Qualche giorno fa i due premi Nobel per la pace del 2018, l'attivista irachena Nadia Murad e il medico congolese Denis Mukwege, avevano avvertito l'opinione pubblica mondiale sul fatto che «in ogni conflitto, le donne sono vittime di violenza sessuale. Nei massicci movimenti di popolazione, le ragazze e le donne sono le prime vittime, poiché lo sfollamento forzato le porta alla miseria, alla disperazione, all'insicurezza e le espone alla violenza sessuale».

I due Nobel avevano lanciato un appello perché le donne ucraine fossero protette dalla violenza sessuale proponendo azioni preventive come la sensibilizzazione sul fenomeno tra rifugiati, operatori umanitari e Paesi ospitanti.

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