Milano. Quando due anni fa, a novembre 2021, lo hanno trasferito da una scuola materna comunale milanese a quella dove lavorava adesso, era stato per un «forte sospetto» dopo una serie di «atteggiamenti invadenti, come baci e abbracci con le bambine». Qualcuno aveva commentato che al maestro era stata fatta una ingiustizia solo perché, durante il Covid, scoraggiava i piccoli allievi a portare la mascherina, fatto questo che gli era già costato una sanzione. Se qualcuno abbia voluto offrirgli una seconda, magari ultima chance - magari sulla base di accuse allora vaghe o comunque troppo poco circostanziate - è un fatto che adesso necessita senz'altro di un chiarimento rapido. Senz'altro il maestro di religione di 35 anni arrestato in flagranza mercoledì pomeriggio dagli agenti della polizia locale dell'Unità tutela donne e minori del comando di Milano per aver abusato durante le attività di classe di alcuni bambini di un asilo in zona Niguarda, alla periferia nord della città aveva, almeno sulla carta, un curriculum ineccepibile per un educatore del suo calibro: buona famiglia di provenienza (il padre sarebbe il direttore di un carcere in Puglia), comportamento fino a due anni fa ineccepibile e nessuna nota di demerito da parte della Curia. Mercoledì invece la Locale, coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, ha trovato riscontri, inquietanti ma incontrovertibili, dopo neanche un'ora dall'inizio della visione delle intercettazioni audio e video: non appena il docente è stato visto toccare una bambina nelle parti intime, è scattato l'arresto. Davanti alle manette il 35enne pare non abbia avuto particolari reazioni anche se ha cominciato a ripetere: «Sono malato, sono malato». A quel punto è stato portato nel carcere di San Vittore. Il provvedimento per violenza sessuale aggravata a suo carico è stato convalidato nella tarda mattinata di ieri.
L'indagine è partita dopo la segnalazione, sei giorni fa, dei genitori di una bambina alla direttrice della scuola materna. La piccola avrebbe raccontato che il maestro di religione le faceva «le coccole», affermazione che rendeva più corpose anche alcune frasi proferite dall'educatore nei confronti di altre bambine in classe e già apparse «singolari» alle altre maestre della scuola. La responsabile della struttura comunale ha inoltrato così subito una segnalazione ai servizi educativi di Palazzo Marino che hanno coinvolto i vigili dell'Unità tutela donne e minori a loro volta rivoltisi poi alla Procura. Dopo l'okay a procedere nell'inchiesta della pm Stagnaro i vigili hanno così installato telecamere e microfoni per vedere e ascoltare quello che succedeva in classe.
Non c'è voluto molto: appena disposte le intercettazioni l'uomo è stato colto in atteggiamenti tali da portare all'arresto immediato, a scuola. Ora tutte le piccole alunne dell'istituto verranno sottoposte a audizione protetta per verificare se ci siano o meno altre vittime.
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