Trieste È stato accoltellato durante una rissa tra ragazzini. Una banale lite degenerata in violenza. Trieste ancora nel mirino della delinquenza. Trieste ancora vittima di immigrati che estraggono pistole, puntano le armi, impugnano coltelli. Erano all'incirca le otto e mezza di sera di sabato scorso, quando nel cuore della città, nel pieno dei festeggiamenti e delle manifestazioni per la Barcolana, la regata più affollata al mondo, comincia una rissa. Spinte, calci, pugni. Poi uno della banda estrae un coltello e colpisce un ragazzino. Almeno due le coltellate. La prima nella parte alta dell'addome. La seconda al lato destro del torace. La prima sarebbe stata inferta molto vicino al cuore, senza lederlo, la seconda ha forato un polmone.
Il ragazzino, diciassette anni, italiano, originario di Palmanova, rimane lì sulla Scala dei Giganti. Sanguinante riesce piano piano, a trascinarsi e a portarsi al primo locale più vicino per chiedere aiuto. Immediati i soccorsi. Il ragazzino viene trasportato d'urgenza a bordo di un'ambulanza del 118 all'ospedale di Cattinara, dove arriva in gravi condizioni e viene sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Nel frattempo alla questura di Trieste, che ancora piange due poliziotti morti, Pierluigi Rotta 34 anni e Matteo Demenego 31 anni, ammazzati a colpi di arma da fuoco dal domenicano Alejandro Augusto Stephan Meran, di anni 29, e con un funerale ancora da fare, era arrivata la segnalazione che nella Scala dei Giganti stava avvenendo una rissa. Subito sul posto oltre agli uomini della volante arrivano gli agenti della squadra mobile e la polizia scientifica per eseguire i rilievi. Il ragazzino nel frattempo viene sottoposto all'intervento chirurgico e poi viene ricoverato in rianimazione in prognosi riservata.
Le indagini della polizia partono a tutto campo e nella notte tra sabato e domenica, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, gli inquirenti arrivano a concentrarsi su due ragazzini. Poco dopo uno dei soggetti ricercati, un diciottenne kosovaro, con numerosi precedenti alle spalle, viene individuato e portato in questura. Domenica però un nordafricano di quindici anni che vanta «precedenti di polizia per reati contro il patrimoni, nonché resistenza e violenza a pubblico ufficiale», viene fermato per l'accoltellamento del diciassettenne. Il quindicenne infatti si è presentato in questura dicendo di essere lui il responsabile dell'accoltellamento, e ora è «in stato di fermo di indiziato di delitto presso una comunità per minori perché indagato di tentato omicidio e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere».
Al vaglio ci sarebbe anche la posizione del diciottenne kosovaro che ha preso parte alla lite. Il giovane, fanno sapere gli investigatori, ha confermato di avere accoltellato il ragazzo col quale aveva ingaggiato una discussione per futili motivi. E in corso ci sarebbero ulteriori accertamenti.
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