Portava le calze rosse anche sotto lo smoking su consiglio di Baltazar Klossowsky de Rola, in arte Balthus. «Un piccolo trucco per catalizzare l'energia del colore» spiegava Giuseppe Modenese detto Beppe, il cosiddetto «Primo Ministro della moda italiana» che si è spento sabato sera nella sua bella casa in Corso Monforte a Milano. Nato ad Alba il 26 novembre del 1927, questo incomparabile galantuomo bello ed elegante in ogni stagione della vita, deve il suo esordio nella moda a Gianbattista Giorgini che nel 1952 lo chiamò a Firenze per organizzare la storica sfilata della Sala Bianca con nomi come Pucci, Capucci, Irene Galitzine, Schuberth, Ferdinandi, le sorelle Fontana, Simonetta Colonna di Cesarò e suo marito, Alberto Fabiani, in arte Carosa. Da ciascuno di loro Beppe imparò a sviluppare il suo innato fiuto per lo stile tanto che nel 1978 riunì un gruppo di creativi per una manifestazione di prét à porter all'hotel Diana di Milano. Nacque così la fashion week milanese con nomi come Giorgio Armani, Tai e Rosita Missoni, Gianfranco Ferrè, Mariuccia Mandelli in arte Krizia e Walter Albini. A loro si unì poi la romana Laura Biagiotti, grandissima amica di Beppe e Milano Collezioni divenne un appuntamento irrinunciabile per il fashion system internazionale. A lui si deve anche la nascita di Modit, Idea Como, Idea Biella e Mipel: le manifestazioni di settore che han fatto da volano economico e culturale alla nostra moda. Si occupò anche di bellezza diventando il responsabile della comunicazione di Estèe Lauder, conobbe Coco Chanel ormai anziana e un giovanissimo Saint Laurent, frequentava il bel mondo con l'architetto Piero Pinto che è stato il compagno della sua vita, ma trattava gli ultimi come i primi con la stessa inossidabile gentilezza. Per decenni Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana e poi Presidente Onorario, Modenese era sempre presente e sempre in prima fila a tutti gli show specialmente quelli dei giovani. Del resto fu lui a organizzare la sfilata titolata «Le proposte di MilanoCollezioni» che nel 1983 lanciò tre marchi emergenti: Bobo Kaminsky disegnata da David Mantey ed Velina Barilli, Pour Toi di Luca Coelli e Sam Rey e Dolce & Gabbana. Le prime due coppie creative si sono perse e sfasciate anche in modo tragico.
Domenico e Stefano sono diventati grandi, grandissimi, difficili da maneggiare per tutti tranne per Beppe Modenese. I funerali saranno mercoledì mattina alle 9 nella chiesa di Santa Maria della Passione in via Conservatorio.
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