Addio studio e sala da pranzo, ora è tutto un gran salotto

Niente divisioni tra le stanze. Sono divani e poltrone a definire gli spazi

Addio studio  e sala da pranzo, ora è tutto un gran salotto

Il salotto diventa fluido. Questa la nuova concezione del living presentato alla 57esima edizione del Salone Internazionale del mobile. Il salotto ora dialoga con la cucina, che si apre su un unico spazio, scompaiono la zona studio e la sala da pranzo. Non esistono più divisioni e il living diventa open space: scompare la sala da pranzo perchè sempre più la cucina è integrata nell'unico ambiente, ecco allora che le aziende presentano sgabelli per banconi e isole che dialogano con divani e sedute, tavolini e librerie. Cancellato anche lo studio che si sposta sui divani o sulla poltrone - spesso rivisitate con tavolini integrati - grazie a tablet e smartphone. I sofa sono componibili e modulari: prevedono chaise longue, spariscono gli schienali e compaiono cuscini diversi, rigidi da usare a piacimento come spalliera, e morbidi. In tessuti e fantasie diverse che si armonizzano tra loro.

«Ypsilon» di Stefano Cavazzana per calligaris è un sistema modulare di sedute che si combina come un «Tetris» per garantire la massima flessibilità. Pensato per spazi ampi o più ristretti si «trasformarsi» in divano con un gioco di composizione di cuscini rigidi e in chaise longue per rilassarsi, leggere un libro o lavorare con il tablet. Così il divano «Mies», in omaggio al padre del Movimento Moderno: dal disegno più classico, con piedini e schienale. Anche in questo caso però il divano si compone con cuscini che si possono aggiustare a seconda delle preferenze.

Tornano le fantasie e colori di ispirazione Seventies come il mattone, declinato per sedie, rivestimenti di poltrone, cuscini e che si ritrova per esempio nelle venature dei marmi - ceramiche di tavoli e tavolini. Ispirazione anni Cinquanta per tavolini in ottone e vetro, lampadari e piccole madie, in alcuni dettagli delle sedute. Divani, poltrone, sedie e sgabelli in fantasie e materiali diversi dialogano quindi alla ricerca di un'armonia di insieme. É pensato per fare bella mostra di sè al centro della stanza il divano «Etiquette» di de Padova, disegnato dal duo GamFratesi. Nel salotto fluido e senza confini sono i divani e le sedie a diventare protagoniste dello spazio.

Succede per Gebruder Thonet, che cura con la massima attenzione ogni dettaglio, richiamato in tutti i complementi della stanza, e da Sawaya&Moroni, che presenta pezzi unici, come «Numeri» di Toni Cordero, la riedizione del divano componibile del1996, dove sono le linee dei mobili a scolpire gli spazi.

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