"Ora serve programmare la riapertura, penso ad esempio al tema del certificato verde digitale. Ci auguriamo che venga adottato il prima possibile, in un orizzonte di totale reciprocità con tutti gli altri Stati europei. È una priorità ed è fondamentale per ripristinare la libertà di circolazione e far ripartire soprattutto il turismo". È quanto ha affermato Giorgia Meloni, presidente di FdI nel suo saluto al convegno organizzato dal partito al Senato dal titolo “Riapri Italia La sfida è oggi!”.
Secondo la leader di FdI ora serve programmare la riapertura perché non si può immaginare che il lockdown e le chiusure "siano la nostra normalità". La ripartenza può avvenire anche attraverso l’adozione del certificato verde digitale. La Meloni, infatti, ricorda che FdI è stato il primo a sostenere questo strumento. L’auspicio della deputata è che tale documento venga adottato il prima possibile "in un orizzonte di totale reciprocità con tutti gli altri Stati europei". La Meloni, infatti, sottolinea che il certificato verde digitale rappresenta "una priorità ed è fondamentale per ripristinare la libertà di circolazione e far ripartire soprattutto il turismo". Un pensiero la leader di Fdi lo riserva anche al Servizio Sanitario Nazionale la cui riforma "non è più rinviabile, a maggior ragione oggi". La Meloni spiega che la riforma dovrà avere al centro la valorizzazione della medicina del territorio "che abbiamo visto essere decisiva anche e soprattutto in quest'emergenza. Su questo e tanti altri temi FdI sara' sempre in prima linea, anche dall'opposizione, in Parlamento".
Il passaporto verde digitale
"Per la ripartenza dell'Italia il governo deve mostrare un cambio di passo e agire celermente sulle due direttrici della vaccinazione di massa e su quella del passaporto verde digitale". È questa l’invito lanciato all’esecutivo guidato da Mario Draghi del senatore di Fratelli d'Italia Franco Zaffini all’apertura dei lavori del convegno "Riapri Italia. La sfida è oggi" organizzato al Senato da FdI. Il parlamentare afferma che oggi non è il momento delle polemiche anche se"di errori ne sono stati fatti e i numeri sono incontrovertibili". Quel che conta adesso, infatti, è lavorare per far ripartire il Paese. Per fare ciò l'immunizzazione di massa e il passaporto devono essere al centro dell'agenda del governo. Per Zaffini le Regioni hanno lavorato bene e sono nella condizione di raggiungere la quota di 500mila vaccinazioni giornaliere. Ma per uscire dall’incubo Covid-19 serve anche adottare un altro strumento: il passaporto che "nella sua totale riservatezza di dati, per consentire di avere una stagione turistica per risollevare le imprese e l'occupazione nell'imminente stagione estiva". "Non possiamo e non vogliamo credere che ragioni geopolitiche possano incidere negativamente sull'agenda del governo l'immunizzazione di massa è una campagna tempo dipendente dalla cui efficacia dipendono vite umane e vite economiche, non possiamo permetterci di perdere neanche un'ora", ha affermato ancora il senatore.
La medicina del territorio
Una mancanza di una strategia europea e nazionale è, invece, rilevata dal deputato e responsabile nazionale del Dipartimento Sanitá di FdI, Marcello Gemmato. Per il parlamentare "la vaccinazione degli Scanzi di turno, invece degli ultra settantenni ne è la dimostrazione, con i conseguenti sovraccarichi per le terapie intensive che devono gestire un numero eccessivo di pazienti". Gemmato punta il dito, in particolare, contro la medicina del territorio, che considera il "grande assente" che “ha determinato la morte di troppi italiani", e che "va riformata e ripristinata in tempi rapidi perché, ad oggi, ci ritroviamo con 20 Regioni che vanno ognuna per conto suo, mentre per realizzare una sanità del futuro è del tutto evidente che occorra una strategia unitaria".
Sotto accusa, ha evidenziato ancora il deputato, i pochi siti di produzione per vaccini, "una carenza gravissima per il nostro settore farmaceutico che fattura 34 miliardi ed è primo in Europa, ma è praticamente assente sulla linea di produzione vaccinale. Stesso discorso sui principi attivi dei farmaci salvavita che nel caso non ci arrivassero più da altri Paesi produttori lascerebbero l'Italia completamente scoperta". Gemmato ammette che nessuno era preparato ma è evidente che un piano pandemico puntuale avrebbe "salvato delle vite. Purtroppo non c'è chiarezza sul piano pandemico e come ben sa il ministro Speranza abbiamo dovuto fare un'azione legale per poterne avere conto". Gemmato ha, infine, sottolineato che una forza patriottica come è Fratelli d'Italia "non può non tenere conto dei dati negativi della situazione legata alla pandemia, che su contagi e decessi sono oggettivamente troppo elevati".
Affondo contro l’Europa
Dure critiche all’Europa per la gestione comune dei vaccini arrivano dal capodelagazione di Fratelli d'Italia-ECR al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, anch’egli intervenuto al convegno "Riapri Italia. La sfida è oggi" in corso al Senato. "La fiducia che anche noi abbiamo dato alla Commissione Europea nella gestione comune dei vaccini e' stata tradita con contratti scritti male, rimpalli di responsabilità e ritardi nelle forniture. Ora l'Ue chiede una nuova importantissima delega per far partire il nuovo certificato verde digitale. Uno strumento fondamentale per far ripartire gli spostamenti e il turismo in sicurezza, certificando l'avvenuta vaccinazione, guarigione o effettuazione di tamponi", ha dichiarato Fidanza. L’eurodeputato spiega che sbaglia, quindi, chi lo chiama passaporto vaccinale "come ha fatto anche ieri il premier Draghi, perché questo presuppone un obbligo vaccinale che invece non c'è e rischia di generare preoccupazione".
Il capodelegazione di FdI-ECR al Parlamento europeo ha spiegato che su questo strumento "chiediamo alla Commissione, agli Stati membri e quindi anche al governo italiano di accelerare, per evitare accordi e corridoi bilaterali, eliminare le quarantene che scoraggiano le partenze e riaprire subito in sicurezza il nostro turismo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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