"L'Italia va aiutata": l'Ue "rivede" le sue posizioni sull'immigrazione

Il commissario europeo all'immigrazione, Thierry Breton, in un'intervista ha mostrato aperture di credito al nuovo governo di Giorgia Meloni

"L'Italia va aiutata": l'Ue "rivede" le sue posizioni sull'immigrazione

Niente “spauracchio Italia” in Europa, nemmeno sui migranti. Da Bruxelles, dopo il cambio di guardia a Palazzo Chigi e l'insediamento del governo di Giorgia Meloni, verso Roma sono state indirizzate parole concilianti. Sull'immigrazione, tema delicato e su cui in futuro potrebbero sorgere divergenze tra l'Ue e il nuovo esecutivo italiano, le istituzioni comunitarie hanno tenuto a mostrare aperture di credito al nostro Paese.

Le parole del commissario Breton

Alla guida del dossier migranti a Bruxelles, all'interno della commissione guidata da Ursula Von Der Leyen, siede il francese Thierry Breton. Rispondendo, nel corso di un'intervista rilasciata all'emittente Rtl, a una domanda sul possibile nuovo atteggiamento italiano sul tema, il commissario ha usato espressioni rassicuranti.

“Ci sono regole di diritto in vigore sul suolo europeo – ha dichiarato – in particolare Schengen, che sono state validate da tutti i Paesi Ue e ognuno le farà rispettare”. Il perché della domanda è apparso subito piuttosto evidente. Visto che Giorgia Meloni ha parlato in campagna elettorale di blocco navale e che all'interno del suo governo siede Matteo Salvini, bersagliato in passato per la sua politica di chiusura dei porti quando era ministro dell'Interno, dall'emittente francese si è provato a cogliere i timori di una commissione europea che ha sempre mal tollerato posizioni diverse da quelle progressiste sull'immigrazione.

Breton, per l'appunto, ha preferito dare un'immagine conciliante appellandosi ai doveri di Roma di attenersi al rispetto delle regole comunitarie. E, soprattutto, sottolineando il fatto che dal nuovo esecutivo di centrodestra l'Europa non si aspetta clamorose "deviazioni".

“Roma va aiutata”

Proseguendo su questa linea, il commissario europeo all'immigrazione ha addirittura ammesso che l'Italia è uno dei Paesi da aiutare. “Ci sono Paesi più esposti di altri alle crisi migratorie – ha dichiarato nel corso dell'intervista – come l'Italia, la Spagna e la Grecia, quindi dobbiamo aiutare questi Paesi a rispettare le regole del diritto europeo che, se rispettate, sono già sufficienti a proteggere l'Unione”.

L'impressione è che Breton stia seguendo le indicazioni arrivate da Bruxelles sui rapporti da tenere con il nuovo governo italiano. Appena un mese fa il presidente della commissione, Ursula Von Der Leyen, a proposito delle elezioni nel nostro Paese aveva parlato di “strumenti a disposizione se le cose dovessero andare in una difficile posizione”. Parole interpretate come un vero e proprio monito lanciato all'elettorato italiano circa la possibilità di vittoria del centrodestra.

Il tranquillo passaggio di consegne tra Mario Draghi e Giorgia Meloni e il chiaro responso delle urne e delle consultazioni tenute al Quirinale hanno forse suggerito ai leader di Bruxelles di tenere un approccio diverso. La stessa Von Der Leyen ha auspicato collaborazione e ha augurato buon lavoro a Giorgia Meloni su Twitter nelle scorse ore. Adesso, per ciò che concerne l'immigrazione, il commissario Breton ha parlato anche di aiuti da riconoscere a Paesi come l'Italia.

Per il momento quindi, la scelta dei vertici

Ue è quella di far rimanere calme le acque lungo l'asse con Palazzo Chigi, anche nel dopo Draghi. Quanto durerà questa luna di miele e quanto questo vorrà significare, in termini di risultati politici, lo dirà il futuro nel momento in cui i (tanti) nodi sull'immigrazione verranno al pettine.

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