Adesso la Open Arms ci riprova: "A Natale saremo nel Mediterraneo"

L'Ong spagnola, forte della linea più morbida del governo gialloverde sul tema immigrazione, si dice pronta a tornare nel Mediterreno: "A Natale saremo in mare"

Adesso la Open Arms ci riprova: "A Natale saremo nel Mediterraneo"

Dopo i recenti approdi in Italia di diverse navi Ong, per adesso nel Mediterraneo non dovrebbero esserci altri mezzi di tali organizzazioni.

Finita una missione, non sempre la nave è pronta per salpare nuovamente verso lo specchio d’acqua da cui transitano i barconi ed i gommoni dei migranti diretti verso il nostro paese. Tra rifornimenti, permessi, autorizzazioni, oppure anche ricerca di fondi per affrontare nuovi viaggi, si potrebbero perdere anche diverse settimane.

In più, il periodo invernale in avvicinamento è quello meno adatto per le piccole imbarcazioni dei migranti per navigare. Od almeno era così fino a qualche tempo fa. Oramai i trafficanti di esseri umani senza scrupoli, pur di mantenere il proprio business e recuperare quanto perduto dal drastico calo degli arrivi in Italia, mandano gente anche in condizioni proibitive e con il mare molto mosso.

C’è quindi da aspettarsi che in questi mesi di dicembre e gennaio, il flusso migratorio possa in qualche modo mantenersi se non costante, quanto meno attivo. E così, ecco che nel pieno delle feste natalizie in Italia potrebbero arrivare altre navi ong, con a bordo i migranti recuperati nel Mediterraneo.

La spagnola Open Arms infatti, su Twitter ha fatto sapere di essere pronta a salpare ed a dirigersi verso le acque del Mediterraneo centrale: “Torneremo nel Mediterraneo per Natale – ha scritto sul proprio profilo social l’ong – Il mare non conosce festività né vacanze. Finché ci saranno vite in pericolo, saremo lì. Ultimi preparativi prima di partire”.

Nel tweet vi è anche la presenza di alcune foto, le quali mostrano i membri della Open Arms intenti a lavorare a bordo dell’omonima nave utilizzata nelle missioni. Assieme a loro, si vedono anche membri dell’Ong Emergency i quali potrebbero dar manforte all’organizzazione spagnola nella prossima trasferta nel cuore del Mediterraneo.

La Open Arms è stata negli ultimi anni una delle Ong più impegnate, nonché una di quelle che ha innescato maggiori polemiche con il governo italiano quando al Viminale vi era il segretario leghista Matteo Salvini.

L’ultima crisi con le autorità italiane, risale proprio all’ultimo giorno di operatività del governo gialloverde, ossia il 20 agosto scorso. Salvini infatti, aveva vietato l’attracco della Open Arms a Lampedusa, con la nave che per diversi giorni è rimasta a largo dell’isola delle Pelagie. Un episodio quello ancora attuale nel dibattito politico, in quanto l’arrivo nel porto di Lampedusa della Open Arms si è avuto con l’azione del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Quest’ultimo, propril il 20 agosto, dopo essere stato a bordo della nave spagnola, ha deciso il sequestro della nave ed il suo attracco in territorio italiano.

Ne è partita un’inchiesta, con Salvini figurante come imputato, che adesso è al centro dell’azione del tribunale dei ministri di Palermo.

Con l’avvento del governo giallorosso, la linea verso le Ong è risultata più “morbida” e la Open Arms, assieme alle altre impegnate nel Mediterraneo, più volte ha avuto l’autorizzazione a sbarcare in Italia.

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