Affari pubblici e segreti di casa Cossutta

Dissolta dalla notte dei tempi l'Unione Sovietica tanto cara al nonno, Carlotta ha conquistato la scena per la sua esibizione in piazza nella kermesse del movimento Non una di meno

Affari pubblici e segreti di casa Cossutta
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Dalla resistenza al fascismo al mostrare la vulva in piazza, un filo rosso lungo ottant'anni lega nonno e nipote in casa Cossutta.

Il patriarca, l'Armando, ha rappresentato il comunista più comunista di tutti nel Partito comunista italiano. Per rendere l'idea, nel 1982 fu l'unico tra 220 dirigenti a non votare, in splendida solitudine, la condanna delle ingerenze sovietiche nel colpo di Stato in Polonia.

Nell'anno di grazia 2025 il testimone è raccolto dalla nipote Carlotta (nella foto), figlia di Dario, un altro Cossutta di estrema sinistra, già consigliere comunale di Rifondazione a Milano. Dissolta dalla notte dei tempi l'Unione Sovietica tanto cara al nonno, Carlotta ha conquistato la scena per la sua esibizione in piazza nella kermesse del movimento Non una di meno: gonna sollevata e tanti saluti al patriarcato. Nel mondo ultrafemminista l'ostentazione pubblica dei genitali si chiama Anàrysma, un rito che affonda nell'antica Grecia. Per il codice penale borghese sarebbe un banalissimo caso di «atti osceni in luogo pubblico», ma non è questo il punto. Nella dottrina liberale, invisa alla dinastia Cossutta, non rientra l'animo censorio di invocare condanne o sanzioni per bravate che al massimo strappano un sorriso di bonaria incomprensione.

In un'intervista sul sito di Repubblica, la ricercatrice universitaria - trentotto anni ma entusiasmo da studentessa - rivendica il blitz riconoscendo che nonno Armando, benché di larghe vedute, «non l'avrebbe capito».

I tempi si sono evoluti in modo impressionante tanto che sono spariti anche quei comunisti che si scandalizzavano per l'unione Togliatti-Iotti o espellevano Pasolini dal partito per omosessualità. Oggi persino la destra, figurarsi, è molto empatica con il mondo Lgbtq+.

Il tema da «capire» non è tanto la sfrontatezza di Carlotta e l'estrema confidenza con il proprio corpo, una questione quasi più privata che pubblica. La vera curiosità resta tuttora il fiume di rubli che Mosca versò alla corrente di Armando Cossutta per sabotare la linea filo-occidentale di Berlinguer. Che infatti nel 1975 lo allontanò dalla segreteria come una sorta di quinta colonna di una potenza straniera. La commissione Mitrokhyn del Parlamento italiano stimò in 23,3 milioni di dollari i finanziamenti all'ala filosovietica del Pci tra il 1971 e il 1977. Tantissimi soldi di provenienza discutibile. Però l'abitudine dell'epoca era gridare in piazza contro gli Stati Uniti che, almeno, erano alleati dell'Italia e non ci puntavano i missili contro.

Sono questi gli argomenti che interessano a una Repubblica democraticamente inattaccabile

che può permettersi di fare i conti con il passato. Carlotta Cossutta rivendica continuità con la politica antifascista del nonno, ma dimentica la differenza essenziale. Lui, gli affari segreti non li mostrava in piazza.

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