"Ma agli elettori non piace chi ha già tradito"

Il massmediologo: "Il nuovo polo è attrattivo però il centrodestra è più rassicurante"

"Ma agli elettori non piace chi ha già tradito"

«Giorgia Meloni piace ma deve diventare inclusiva o fallirà la sua missione di guida del centrodestra». Il massmediologo Klaus Davi «vede» la vittoria della coalizione dei moderati, verso cui registra «un'attrazione trasversale» e avvisa Giorgia Meloni. «Ha tutti i titoli di guidare il centrodestra, come ha detto Silvio Berlusconi, ma se dovesse vincere la competizione interna non può farlo utilizzando le stesse tecniche utilizzate in questi anni con una logica ipercompetitiva. L'elettorato di centrodestra moderato va riacchiappato e i conflitti spaventano e allontanano...».

Che cosa le consiglieresti? Di cambiare stile?

«Si, diventare democristiana, mediare, smussare i conflitti. Probabilmente Fdi avrà più voti e quindi inutile esacerbare i toni. Deve rassicurare sia internamente che alle estero».

Berlusconi dice che indicherà lui il premier, dovessero vincere...

«Non può dire diversamente, è sceso in prima persona ci mancherebbe. Berlusconi fa la differenza e ha un pacchetto personale di voti attorno al 15%».

Salvini punta al Viminale...

«Riproporre il leit motiv dell immigrazione dopo la parentesi Draghi non so se funzioni. È più utile spiegare come intende valorizzare le risorse che arriveranno per imprese e ceto medio. La gente è gia spaventata di suo».

Per il centrodestra rimuovere Draghi è un errore?

«Sì. Significherebbe consegnarlo a Letta che si è dimostrato più abile e politico di quanto si pensasse. Letta non è da sottovalutare e Berlusconi lo sa. Forza Italia deve capitalizzare l'esperienza Draghi e dare visibilità ai provvedimenti più liberali del governo.

Il voto delle mafie dove andrà?

«Il boss Piromalli ha detto che hanno sempre votato per tutti, compreso il Pd. Osservano e poi decidono».

Il Sud?

«È pragmatico. Se il Pd pensa di fare una campagna incentrata solo sui diritti civili, il Sud si sposterà in blocco verso il centrodestra. Nulla però è scontato. Ho fatto due campagne elettorali in Calabria, a San Luca e a Reggio Calabria. Lì si va casa per casa, le chiacchiere stanno a zero».

Rischio astensione, un italiano su tre è indeciso...

«Difficile dire ora chi penalizzerà. Di solito il popolo di centrodestra per le Politiche si mobilita».

Carlo Calenda e Matteo Renzi sono sempre più vicini...

«Sarebbe un polo attrattivo per i moderati delusi di entrambi gli

schieramenti. L'handicap di questa operazione è che nasce da un tradimento, la storia insegna che le scissioni non portano mai bene. La vera scommessa è: questa coppia di fatto nata da un accordo elettorale quanto durerà?».

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