Quasi 2 miliardi e mezzo di euro in 22 anni. È questo il totale dei “rimborsi” elettorali ottenuti dai partiti. Non si tratta di veri e propri rimborsi dato che ogni movimenti ha ricevuto più di quattro euro per ogni euro speso. A partire dal 1994, infatti, le spese certificate sono state 580 milioni, una cifra più simile a un finanziamento pubblico che a un rimborso, nonostante gli italiani lo avessero abolito con il referendum del 1993.
I partiti si sono riconosciuti il diritto ad avere “rimborsi elettorali” dal 1994 per le consultazioni politiche, europee e regionali. Per le Politiche del ’94 hanno ricevuto circa 47 milioni, mentre per le consultazioni del ’95 milioni nonostante le spese riconosciute fossero molte meno: 36 milioni per le elezioni politiche e 15 per le Europee. Se per le Regionali del ’95 hanno speso 7 milioni ma ne hanno ricevuti una trentina, per le Politiche del ’96 le uscite arrivano a sfiorare i 20 milioni a fronte di un rimborso di 47 milioni di euro. Alle Europee del ’99, invece, i partiti hanno speso 40 milioni ma gliene sono tornati indietro 86,5. Identico rimborso per le Regionali del 2000 quando di milioni ne vennero, però, spesi 28,5. Dalle Politiche del 2001 è iniziato il boom: 50 milioni di spese certificate e ben 476 milioni rimborsati. Nel 2006 si sale a 122 milioni spesi e 500 ricevuti, mentre nel 2008 le spese affrontate dai partiti sono state di poco superiori ai 110 milioni di euro a fronte di 503 milioni e passa ottenuti. Per le Politiche 2013 i partiti stanno ricevendo a rate 159 milioni, così come previsto dalle norme. La nuova legge, invece, ha progressivamente ridotto i fondi da 91 milioni del 2012 a 12,5 per il 2017 fino a zero per il 2018. Con il 2xmille nel 2014 i partiti sono riusciti a raccogliere solo 325mila euro donati da circa 16mila italiani, mentre nel 2015 la cifra è salita a 9 milioni che comunque è niente rispetto ai 500 a cui i partiti si erano abituati.
Con la nuova legge i partiti possono ricevere i fondi a loro assegnati a patto che i loro bilanci siano revisionati da una commissione di magistrati contabili ma grazie a una nuova legge a firma del deputato dem Boccadutri tutti i partiti (eccetto i Cinquestelle) hanno aggirato questo problema e si sono intascati 10 milioni.
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