Aiuti subito, mutui sospesi, tasse rateizzate. Non c'è la nomina di Bonaccini a commissario

La cabina di regia sarà a Palazzo Chigi. Si punta al fondo Ue di solidarietà

Aiuti subito, mutui sospesi, tasse rateizzate. Non c'è la nomina di Bonaccini a commissario
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E sì, servono soldi, tanti, però serve anche un coordinamento unico. Infatti slitta la scelta di Stefano Bonaccini come commissario straordinario: al governatore doveva essere affidato il compito di guidare i primi aiuti e affrontare l'emergenza del giorno dopo giorno, ma per ora nomina sospesa. Ecco invece la cabina di regia a Palazzo Chigi, che dovrà indirizzare le risorse e occuparsi della ricostruzione. Il modello è Italia Sicura, la struttura contro il dissesto idrogeologico messa in piedi da Matteo Renzi nel 2014, capace con una dotazione di quattro miliardi di aprire più di tremila cantieri e centinaia di lavori di depurazione, ma poi chiusa da Conte. Ora la Meloni, convinta che occorra accentrare le decisioni importanti, la vuole ripristinare.

Oggi intanto il Consiglio dei ministri varerà due decreti per il sostegno alle popolazioni colpite e per gli interventi più urgenti. E nei bilanci spunta qualche euro. «Abbiamo trovato cento milioni - annuncia il responsabile dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida - però occorrono cifre ben diverse. Abbiamo fatto richiesta all'Europa e speriamo che ci diano una mano in fretta come hanno fatto altrove». Niente storni dal Pnrr, ha avvertito Raffaele Fitto, perché quei soldi sono legati a progetti specifici. L'ipotesi è di attingere al Fondo Ue di solidarietà.

Il governo agirà pure sulla leva fiscale. «Il provvedimento - spiega il ministro per le Imprese Adolfo Urso - prevederà la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri tributari, il congelamento delle bollette energetiche e soprattutto l'attivazione di un fondo di garanzia per il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato». Palazzo Chigi sta inoltre studiando l'esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici.

Insomma c'è fretta «perché la gente sta soffrendo», come ha verificato Giorgia sul campo, ma c'è anche la consapevolezza che, in attesa di «definire il quadro preciso» e di trovare le risorse «questo sarà solo un tampone». Gilberto Pichetto, ministro dell'Ambiente, racconta che «è ancora impossibile una stima dei danni, i comuni alluvionati sono più di cento». E Lollobrigida parla di «disastro enorme per l'agricoltura e le piccole imprese, con conseguenze che dureranno alcuni anni».

Da qui la necessità di stringere il collegamento con gli enti locali: il rapporto tra Meloni e Bonaccini appare comunque buono. Oggi dopo il Cdm la premier incontrerà il governatore e i rappresentanti delle forze sociali.

E la prossima settimana, martedì 30, vedrà i sindacati e le associazioni di categoria per la «seconda tappa» del confronto avviato un mese fa. I temi sono parecchi: riforme istituzionali, delega fiscale, inflazione, sicurezza sul lavoro, pensioni, produttività. Seguiranno tavoli con i ministri interessati.

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