Alessandro Di Battista fuori dal M5S, arriva la sua conferma

La fiducia a Mario Draghi non poteva essere digerita da Alessandro Di Battista, che ha così deciso di lasciare definitivamente il M5S

Alessandro Di Battista fuori dal M5S, arriva la sua conferma

Lo strappo tra Alessandro Di Battista e il Movimento 5 Stelle si è compiuto. L'ex parlamentare, fuori dalla scena politica da molti anni ma ancora voce influente all'interno del M5S per la frangia dei grillini duri e puri non risulta più essere iscritto. La separazione tra Dibba e il MoVimento si è completata ed è definitiva, così come confermato dallo stesso ex parlamentare. I dissidi tra Alessandro Di Battista e il M5S non sono una novità ma le mosse compiute nelle ultime settimane dai vertici politici hanno fatto maturare nel pasionario l'idea che quello, ormai, non poteva più essere il suo posto.

La cancellazione formale dal Movimento 5 Stelle per Alessandro Di Battista implica anche l'eliminazione dalla piattaforma Rousseau, ossia quello che dovrebbe essere il cuore decisionale dei grillini, famosi per la loro gerarchia dal basso. La famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso, che nel caso di Dibba era già stracolmo, è stato proprio il voto su Rousseau dello scorso 11 febbraio, quello con il quale la base è stata chiamata a esprimere il suo parere sulla fiducia al governo di Mario Draghi. Già prima del voto, i vertici del MoVimento che si trovano in parlamento avevano in parte già dichiarato la loro intenzione ad appoggiare il nascente governo di larghe intese. Solo una frangia, quella dei grillini più radicali, si era opposta a questa decisione, che di fatto andava a snaturare e tradire i valori che hanno messo le basi alla nascita del MoVimento 5 Stelle. Il quesito posto da Vito Crimi per chiedere il parere della base di Rousseau è stato oggetto di scherno per diversi giorni.

Alessandro Di Battista si è opposto alla decisione di sostenere Mario Draghi, da sempre inviso per il suo ruolo al pasionario grillino. Nel momento in cui la base ha dato il suo consenso al voto di fiducia per il nuovo governo, facendo tirare un ampio sospiro di sollievo a molti parlamentari terrorizzati di perdere la poltrona, Alessandro Di Battista ha deciso di prendere una strada diversa rispetto al MoVimento. Per lunghi anni, Dibba ha incarnato il perfetto stereotipo del rappresentate grillino, che si opponeva "all'establishment" e voleva entrare in Parlamento per attuare la rivoluzione da dentro.

Una volta portato il MoVimento dentro il cuore del potere, si è probabilmente accorto che la poltrona fa gola a tutti e che la critica solo chi non l'ha, tranne rari casi. E così, da pupillo di Beppe Grillo è diventato il più duro dissidente della nuova linea del MoVimento, fino allo strappo finale.

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