Il salvataggio di Alitalia si complica: è stata richiesta la proroga dal 15 settembre al 31 ottobre per limare gli ultimi dettagli e presentare l'offerta definitiva. A chiarire il rinvio è l'amministratore delegato di Fs Gianfranco Battisti: "Con riferimento alla partecipazione all’operazione del Mef, che è il presupposto alla firma del contratto, a seguito di alcuni recenti incontri/interlocuzioni, il Mef ha in via informale manifestato il proposito di formalizzare il coinvolgimento subito dopo l’eventuale sottoscrizione del contratto". Ma la vera e propria frenata si è registrata quando alla guida del Ministero dell'Economia vi era ancora Giovanni Tria che, in dissenso dalla posizione di Luigi Di Maio circa la scesa in campo dello Stato, ha deciso di congelare l'operazione in questione. Il neo ministro Gualtieri non ha ancora preso in mano la questione: sono attualmente in corso le negoziazioni con l'Unione europea per la manovra di bilancio.
Capitolo esuberi
A complicare l'iter del negoziato è anche la possibile revoca dell'immunità Antitrust negli Stati Uniti "cui potrebbe incorrere la nuova Alitalia", che potrebbe "per un periodo compreso tra 6 e 18 mesi dell’immunità Antitrust ai sensi della legge americana". Atlantia recentemente ha inoltre "evidenziato l’esigenza di approfondire la negoziazione dei temi ancora aperti, relativi alla jv transatlantica, ritenendo a tal fine necessario un ulteriore periodo di trattative almeno fino alla fine di ottobre".
Battisti infine ha sottolineato che la riallocazione dei possibili esuberi "non è in alcun modo di competenza di Newco o dei suoi potenziali soci, ma dovrà essere gestita dalle istituzioni e
dalla procedura mediante strumenti di mitigazione sociale". Sono giorni di attese e studi. Intanto la sesta proroga potrebbe cadere al 31 ottobre, esattamente a un anno di distanza dalla prima offerta presentata da Fs.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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