New York - Nuovissimi personal computer-bomba, costruiti dai terroristi dell'Isis, sfuggirebbero forse ai controlli dei più sofisticati scanner degli aeroporti internazionali americani ed europei. Il Dipartimento della Homeland Security, il Ministero degli Interni americano guidato dal generale Jonh Kerry, ritiene probabile che l'Isis e altre organizzazioni terroristiche di matrice islamica abbiano messo a punto nuovi metodi per inserire potenti esplosivi nei personal computer e persino nei tablet, che secondo ripetuti test effettuati dagli specialisti dell'Fbi sarebbero in grado di eludere i controlli di sicurezza aeroportuali di uso comune.
Questi pc-bomba, come riporta la Cnn usando il condizionale su una soffiata della stessa Fbi, potrebbero ingannare gli scanner di ultima generazione installati negli scali americani ed europei dal 2013 ad oggi. Secondo l'Fbi, gli specialisti dell'Isis sarebbero venuti in possesso di alcuni scanner che operano negli aeroporti internazionali, in modo da testare e verificare come nascondere in modo efficace e scientifico questi pc-bomba e altri dispositivi elettronici tra le maglie dei servizi di sicurezza nord americani ed europei. Al riguardo, la Cnn ha precisato che le informazioni raccolte dall'Fbi in questi ultimi mesi hanno influenzato in modo determinante la decisione presa dalla Casa Bianca e dal governo del Regno Unito di vietare, a partire dallo scorso 21 marzo, ai viaggiatori che provengono da una decina di aeroporti «a rischio» provenienti dal Medio Oriente (Irak, Afganistan e Pakistan) e dall'Africa di poter trasportare personal computer e tablet come bagaglio a mano a bordo degli aerei.
A mettere in allarme gli agenti dell'Fbi è stato il caso di un attentato fallito, nel febbraio dello scorso anno, quando un membro del gruppo islamista somalo Al Shebaab (legato ad Al Qaeda), riuscì a far salire a bordo di un volo come bagaglio a mano con un potente esplosivo nascosto nello scomparto del lettore dvd di un normalissimo computer portatile. L'ordigno fortunatamente esplose soltanto in minina parte sul volo della Daallo Airlines, da Mogadishu a Gibuti, e la sua potenza non fu sufficiente a far precipitare il jet in volo. L'unica vittima di questo attentato-prototipo fu lo stesso terrorista islamico, il quale fu risucchiato nel vuoto attraverso lo squarcio provocato dall'esplosione, ma l'aereo anche per la bravura del pilota riesci' ad atterrare indenne e senza altre vittime a Gibuti.
I servizi di intelligence americani e inglesi si misero subito al lavoro e scoprirono che il terrorista morto era riuscito a salire a bordo con un computer portatile che nascondeva dell'esplosivo. E che il pc-bomba era passato facilmente attraverso lo scanner a raggi X dell'aeroporto di Mogadiscio.
L'Fbi si affrettò anche a spiegare, in un documento ufficiale alle grandi compagnie aeree internazionali, colte di sorpresa e terrorizzate, che la macchina a raggi X usata dallo scalo di Mogadiscio non è uno dei sistemi più sofisticati e moderni, come quelli installati di ultimissima generazione negli aeroporti americani ed europei.
I sospetti dell'Fbi allora si indirizzarono verso l'artificiere più esperto e high tech che disponga il terrorismo islamico, il saudita Ibrahim al Asiri, un membro di Al Qaeda che opera nello Yemen, il quale da anni lavora con un team di esperti elettronici per creare queste «bombe invisibili», come ad esempio nascondere del potente esplosivo anche nelle cartucce delle stampanti. Dal febbraio 2016, diversi sono stati i raid dei Navy Seals americani nello Yemen per eliminare Ibrahim al Asiri, ma finora l'artificiere di Al Qaeda l'ha fatta franca. Fino a quando?
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