Altri 110 milioni investiti. Nuove accuse contro Becciu

Rivelazioni del Financial Times su affari del cardinale. Immobili in uno dei quartieri più costosi di Londra

Altri 110 milioni investiti. Nuove accuse contro Becciu

Nuove scottanti rivelazioni comprometterebbero ulteriormente la posizione del cardinale Angelo Becciu, dimesso da prefetto della Congregazione delle Cause dei santi e da cardinale, in seguito all'inchiesta sull'immobile acquistato a Londra. Nella lista degli investimenti effettuati dal porporato sardo, ai tempi in cui era sostituto alla segreteria di stato, infatti, non ci sarebbe solo il palazzo di Sloane Avenue, per il quale sarebbero stati investiti 200 milioni di euro. Secondo il Financial Times, infatti, la segreteria di stato vaticana avrebbe investito altri cento milioni di sterline (poco meno di 110 milioni di euro) in appartamenti di lusso a Londra: un «portafoglio di appartamenti di altissimo livello - scrive il quotidiano della City - a Cadogan Square e dintorni, a Knightsbridge, uno degli indirizzi residenziali più costosi della capitale britannica». Investimenti che sarebbero stati effettuati nel periodo in cui il cardinale Becciu ricopriva il ruolo di Sostituto, ovvero ministro dell'Interno Vaticano.

«I nuovi documenti, (email e conti), non configurerebbero alcun illecito - scrive ancora il prestigioso quotidiano economico-finanziario ma gettano ulteriore luce sulle attività finanziarie della Segreteria di Stato». Il dossier che vedrebbe incriminato l'ormai «ex» cardinale cresce dunque di giorno in giorno e l'inchiesta si allarga. I magistrati vaticani proseguono le indagini e in questi giorni dovrebbero chiarirsi le accuse su cui dovrà difendersi Becciu. In primis quella di peculato, tanto che nei prossimi giorni è atteso un invito a deporre davanti ai pm. Bergoglio, intanto, continua nella sua operazione trasparenza e pulizia, ascoltando i suoi collaboratori che potrebbero far chiarezza sulla vicenda. È atteso proprio in queste ore a Roma il cardinale George Pell, ex prefetto dell'Economia: primo appuntamento a Santa Marta, da Francesco, per rivelare le informazioni in suo possesso risalenti a quando sedeva sulla poltrona di numero uno delle finanze vaticane, e dunque anche sugli investimenti fatti dall'ex sostituto Becciu, con il quale Pell non ha mai avuto un buon rapporto.

Un filone di indagine sarebbe stato aperto anche dalla Procura di Roma in seguito alla rogatoria del Vaticano per verificare se siano stati commessi reati anche sul territorio italiano.

I grattacapi per Becciu non finiscono qui. La famiglia, infatti, ha deciso di revocare l'incarico al legale di fiducia, Ivano Iai. «Con molto dolore afferma l'avvocato - comunico di aver rinunciato al mandato conferitomi dalla Famiglia Becciu che mi ha onorato della sua fiducia e del suo affetto non comuni».

La revoca deriverebbe dalla pubblicazione su Instagram di foto con Iai al mare in costume, finite poi su Dagospia.

Scatti che il legale ammette di aver pubblicato con un po' di «leggerezza» e che hanno messo in imbarazzo la famiglia Becciu, già nel mirino per lo scandalo delle donazioni di fondi della Cei alla Coop gestita da Antonino, fratello del cardinale Becciu.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica