Altro che lotta all'evasione ​In arrivo una manovra di tasse

Il Mef prepara la risposta all'Ue. Le entrate dalla guerra al nero si dimezzano. Ma i giallorossi puntano sulle imposte

Altro che lotta all'evasione  ​In arrivo una manovra di tasse

Il governo risponde all'Ue. Dopo la lettera di Bruxelles che mette in discussione la manovra per i parametri sulla riduzione del debito, arriva la presa di posizione del Mef. Via xx Settembre infatti aggiusta il tiro e abbassa le previsioni sulle entrate che riguardano l'evasione fiscale. In una primo momento, secondo le stime dell'esecutivo giallorosso, dalla lotta agli evasori sarebbero dovuti arrivare circa sette miliardi. Ma col passare del tempo i piani dell'esecutivo sono sfumati dietro il rinvio della riduzione del tetto ai contanti e soprattutto dietro il rinvio dell'introduzione delle sanzioni per chi non usa i Pos. Due mosse messe in discussione dai Cinque Stelle che hanno depotenziato la portata del gettito della manovra. E così i sette miliardi adesso diventano tre. A tanto ammonta la previsione del Mef sulle entrate dalla lotta all'evasione che verrà riportata nero su bianco nella lettera di risposta alla Commissione. Ma nella stessa missiva il Tesoro spiega che le altre entrate, come riporta la Stampa, arriveranno invece dall'introduzione di diverse mini-tasse e dall'aumento di alcune imposte già esistenti. Tra queste vanno ricordate la cedolare secca, la sugar tax, la plastic tax e tanti altri balzelli.

Insomma il Mef non usa giri di parole: le entrate deriveranno in buona parte da una manovra a base di tasse. Gualtieri intanto prova a blindare l'ultima bozza affermando che i margini per interventi da parte del parlamento sono "stretti". va detto che in questo quadro di critiche e di risposte tra Bruxelles e Roma, emerge un nuovo rapporto tra Commissione e governo.

La trattativa è diventata più morbida e le parole di Moscovici che ha gettato acqua sul fuoco sminuendo i rilievi sulla manovra lascia intendere che la musica è cambiata con l'ingresso sulla scena dell'esecutivo giallorosso. L'Ue a quanto pare è pronta a "graziare" l'Italia sulla manovra. La stessa cosa non è accaduta quando tra i banchi del governo c'era pure Matteo Salvini.

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