Il prossimo 7 ottobre non sarà un anniversario di sole lacrime, di pura contrizione anche se la memoria è cocente. Il popolo d'Israele vive! E non era affatto scontato. Tutta la sua storia è fatta di miracoli: per salvarlo dal faraone si deve aprire il mare; dall'Inquisizione, dai pogrom, dalle altre aggressioni genocide; l'uscita è sempre incredibile e gli ebrei ne sono usciti fedeli a se stessi e alla tradizione Torah, e al ritorno a Gerusalemme, finché l'hanno realizzato. Il 1948 fu una guerra combattuta da reduci dei campi di concentramento eppure abbiamo vinto tutti gli eserciti arabi uniti nell'odio che ci marciarono addosso; e più avanti nel '67, nel '73... Tutte guerre vinte per un pelo, colpi di fantasia miracolosi, leader con idee salvifiche. Oggi nessuno avrebbe puntato un euro sull'idea che si potesse eliminare Nasrallah e tutta la sua gerarchia, pietrificando l'Iran cui abbiamo ridotto a pezzi anche l'altro proxy favorito, Hamas. E adesso abbiamo bombardato a 2mila chilometri di distanza l'altro suo incaricato speciale, gli Houthi, distruggendogli l'aeroporto da cui riceve armi e aiuti. Khamenei è nascosto sotto terra, gli sciiti iracheni e siriani aspettano il loro turno, le cinque capitali controllate da Teheran tremano. È una misura di giustizia come ha detto Biden, Israele se l'è costruita col suo stile impossibile, difendendo i suoi fra mille divieti e senza paura di fantasticare. Solo così si difende uno Stato giovane, attaccato da ogni parte. La guerra non è finita, Hezbollah aveva 100mila uomini: Netanyahu sa che la deve portare fino in fondo, nonostante la pressioni internazionali. Adesso ha capito che la sua stessa esistenza è a rischio se non ci sarà un «nuovo Medioriente». Strano, era il modo in cui Shimon Peres chiamava quello che doveva nascere da un accordo che si è rivelato fallimentare: per stabilire la pace che Israele ama più di se stesso, ha capito che anche la guerra deve essere vera, fino in fondo, altrimenti vince e ti uccide chi non la vuole. Questa è la lezione del nostro tempo per tutti.
Il popolo ebraico è il capofila di una pagina di storia in cui il mondo libero deve combattere al suo fianco, per la sopravvivenza. Per ora ha eliminato le due formazioni terroriste più pericolose del mondo: Hamas e Hezbollah. E sfida l'Iran. Vorrei sentire gli applausi, prego.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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