Il governo in questo momento ha i rifelttori puntati nuovamente sul fronte immigrazione. Da un lato c'è Salvini che chiude i porti, dall'altro Conte, Fico e Di Maio che di fatto sono in pressing per uno sbarco dei migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye. Ma nonostante il focus delle attenzioni governative sia sui migranti, gli effetti della manovra varata solo qualche giorno fa cominciano a bussare alle tasche delle famiglie italiane. Il Giornale più volte ha sottolineato come la legge di Bilancio dell'esecutivo gialloverde porti in pancia un aumento di tasse nei prossimi tra anni che ammonta a circa 13 miliardi di euro. Di Maio e Conte hanno però negato che tra le pieghe della manovra si nasconda una vera e propria stangata. Eppure lo stesso Ufficio Parlamentare al Bilancio, un organo terzo di tecnici ha segnalato un aumento della pressione fiscale al 42,4% nel 2019, al 42,8% nel 2020 e al 42,5% nel 2021. Ma adesso, nonostante le smentite dell'esecutivo, è lo stesso governo ed ammettere l'impennata delle tasse.
A segnalarlo è stato l'azzurro Renato Brunetta: "Ci voleva il governo gialloverde per far tornare ad aumentare la pressione fiscale. L'Ufficio Parlamentare di Bilancio e i commercialisti avevano già evidenziato che i numeri della manovra evidenziano un aumento della pressione fiscale nel triennio 2019-2021, ma ora è il governo stesso a doverlo ammettere nel suo Documento di aggiornamento del quadro macroeconomico. Nella Tabella II.1-7 di pagina 3 si legge infatti che, a seguito della manovra, la pressione fiscale passerà dal 41,9% al 42,3%.
Ecco perché parliamo senza mezzi termini di tradimento del programma del centrodestra: con questo governo ci sono un falso reddito di cittadinanza e un vero aumento della pressione fiscale di troppo". Insomma adesso è ufficiale anche per il governo: la stangata c'è ed è già arrivata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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