Anche Adidas "scarica" l'antisemita Kanye West

Anche Adidas "scarica" l'antisemita Kanye West

Dalla moda a Hollywood il rapper Kanye West è alle corde: seguendo l'esempio di Gap e Balenciaga, il colosso tedesco Adidas (Rpt Adidas) dell'abbigliamento sportivo ieri ha rotto i ponti con l'ex marito di Kim Kardashian mentre lunedì era stata l'agenzia di talenti Caa a prendere le distanze. «Non è più loro cliente», ha detto una fonte dell'agenzia citando la recente tirata antisemita del cantante, stilista e imprenditore fino a poco tempo fa sulla cresta dell'onda. Dalle stelle alla polvere: considerato uno dei più influenti artisti hip hop del nostro tempo - 24 Grammy e 160 milioni di dischi venduti - Kanye si è autodistrutto nell'arco di pochi anni mentre l'attenzione dei media si concentava, anziché sul suo talento creativo, sulle controverse esternazioni in politica (amico di Donald Trump e di commentatori di estrema destra come Tucker Carlson e Candace Owens) e i problemi mentali: soffre di disordine bipolare. Il divorzio dal clan Kardashian (Kim e la vasta famiglia di cui era stato un tempo una delle «K» eccellenti) aveva accelerato la parabola in discesa. Adidas aveva messo Kanye (che adesso si fa chiamare Ye) sotto processo all'inizio di ottobre: lo stesso avevano fatto Twitter, Facebook e Instagram inducendo il rapper a buttarsi nell'acquisto di Parler, il social «rifugio» di frange estremiste perché non frena la libertà di parola.

«Le recenti affermazioni e azioni di Ye sono inaccettabili, piene di odio e pericolose», si legge nel comunicato di Adidas che annuncia la fine di una partnership valutata in miliardi di dollari: la linea Yeezy, immediatamente archiviata, rappresentava l'8% delle vendite del gruppo. Ma la pressione dell'opinione pubblica è stata inevitabile:

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