La violenza politica riprende improvvisamente forma e sostanza negli Stati Uniti e lo fa nella maniera più eclatante. Il rumore degli spari e il tentativo di uccidere Donald Trump in Pennsylvania risuonano in tutto il pianeta e in Italia l'allarme sicurezza scatta immediato.
Il dispositivo di sorveglianza e controllo in realtà era stato già innalzato nel nostro Paese a partire dal 7 ottobre scorso, in coincidenza con l'avvio degli attacchi di Hamas contro Israele. I fari erano accesi sugli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale, obiettivi statunitensi, israeliani e legati alla comunità ebraica. Ora il nuovo rilancio con la tutela massima riservata non solo ad ambasciate e presidi diplomatici americani, ma anche ad accademie e università statunitensi. Le misure sono state predisposte in vista delle prossime elezioni americane, in programma il 4 novembre, che vedono contrapposti al momento il presidente uscente, Joe Biden, e appunto Donald Trump che già dal 2017 al 2021 è stato inquilino della Casa Bianca. E da ieri sono state rafforzate ulteriormente.
Gli obiettivi sensibili sono poco meno di 30mila su tutto il territorio nazionale, 330 dei quali sono soggetti a controlli fissi, fra questi anche alcuni ebraici e israeliani. L'apparato di sicurezza italiano, va sottolineato, ha sempre assicurato risposte all'altezza. Il timore principale è però quello legato ai cosiddetti «lupi solitari», attentatori che agiscono svincolati da gruppi o organizzazioni terroristiche, e per i quali diventa più complessa l'individuazione, così come si ragiona sul rischio di emulazione. In particolar modo l'attenzione è puntata sulla Capitale. Inoltre si guarda con molta attenzione all cosiddette piazze digitali, alla ricerca di eventuali elementi di allarme, al momento non registrati. Complessivamente dal 2023 sono state arrestate 26 persone con l'accusa di terrorismo internazionale. Grazie alle stesse attività di contrasto sono stati espulsi 95 soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza, 45 dei quali proprio dal 7 ottobre scorso.
Il periodo è particolarmente caldo per le attività di intelligence e le operazioni di controllo preventivo in Europa.
Il 26 luglio è infatti prevista la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi su cui da mesi si appuntano preoccupazioni per la sicurezza degli atleti e non solo. Nel dispositivo saranno coinvolte almeno 35 nazioni. In particolare, Italia, Germania e Gran Bretagna invieranno agenti di polizia, mentre la Polonia manderà soldati e cani addestrati a fiutare gli esplosivi.
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