Anestesie, stop e gel energetici: la lenta risalita della speleologa

Almeno altre 20 ore per completare il recupero di Ottavia Piana. Un elicottero la isserà con un verricello per portarla in ospedale

Anestesie, stop e gel energetici: la lenta risalita della speleologa
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Nutrita con gel energetici e accompagnata da un anestesista. Così dalla sua barella Ottavia Piana procede la lenta risalita dall'Abisso di Bueno Fonteno insieme a una ventina di soccorritori presenti nella grotta. L'equipe, in costante contatto con un centinaio di operatori nel campo base esterno, procede un passo alla volta, un metro alla volta. Ora la speleologa 32enne ha superato la metà della via di fuga dall'inferno ed è sempre più vicina all'uscita, alla salvezza. In tarda serata, le ultime notizie parlavano di «qualche ora» per rivedere la luce del sole.

I tempi si sono ulteriormente allungati perché la giovane bresciana, che non dormiva da sabato, era ormai troppo provata dal trasporto: nella notte tra lunedì e martedì sono state quindi necessarie due soste, di due ore ciascuna, per permetterle di recuperare. «Il medico che era giù ha fermato il recupero per permetterle di riposare più seriamente ha riferito Corrado Camerini, uno dei responsabili dei soccorsi , in questo tipo di interventi sono due le cose che condizionano: la grotta e la paziente. Quando si sono allineati siamo ripartiti».

E la risalita è ricominciata secondo le tempistiche di movimento scandite da un'ora e mezza di trasporto e un'ora di pausa per l'assistenza sanitaria. Non serve accelerare, dicono gli esperti, è fondamentale sia tutelare lei sia garantire la sicurezza delle operazioni. Centinaia di metri più avanti, il lavoro di disostruzione del percorso che dovranno percorrere Ottavia e i soccorritori è intanto terminato. I tecnici specializzati hanno aperto un varco lungo chilometri con martelli e microcariche esplosive, ma gli spazi sono molto angusti e in casi di difficoltà vengono usati ancora esplosivi.

Nel frattempo in superficie si lavora già per gestire l'uscita: ad aspettare Ottavia, ricercatrice preparata e prudente che qualche ora fa ha rivelato di voler «abbandonare la speleologia», fuori dalla grotta ci sarà un elicottero che resterà sospeso in aria senza atterrare. Dal verricello verrà calato un tecnico dell'elisoccorso che caricherà la 32enne su un'altra barella idonea, poi la donna verrà trasportata all'ospedale di Bergamo. Per questo delicato passaggio è stata bonificata la zona boscosa di Fonteno: sono stati rimossi rami e piante meno resistenti che col movimento delle pale dell'elicottero avrebbero potuto creare problemi al campo base.

Ma la bonifica dei vigili del fuoco del nucleo speleo alpino fluviale di Bergamo e del soccorso alpino ha anche messo in sicurezza il percorso impervio di accesso alla grotta e che verrà battuto qualora non fosse possibile il trasporto della speleologa in elicottero. Per l'epilogo più felice di questa maxi-operazione tutto sembra pronto e i 126 operatori al lavoro sul Sebino non aspettano altro che vedere Ottavia riemergere dall'Abisso. Oggi potrebbe essere il giorno giusto. A lodare il coordinamento delle operazioni di salvataggio sul lago d'Iseo è il prefetto di Bergamo Luca Rotondi: «Sin da subito c'è stata grande collaborazione sia tra le prefetture che tra gli operatori.

E sul posto tutte le operazioni che sono condotte anche con una pluralità di soggetti - quali vigili del fuoco, corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, personale sanitario e volontari - vengono gestite con molto ordine, anche grazie alla collaborazione del sindaco di Fonteno».

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