
Ritrovare e riscoprire le proprie radici, per quelle Maison che possono vantare una storia prossima o superiore al secolo e mezzo, è un lavoro complesso, ma stimolante. Infatti, il più delle volte rivela un'inattesa contemporaneità e plus valoriali decisamente apprezzati dal pubblico di oggi. Si può manifestare sia sotto il profilo tecnico, che su quello estetico ed il lavoro di attualizzazione non è affatto scontato, anzi.
La prima peculiarità è stata sposata da Zenith, Maison che si distinse, sin dalla fine del XIX secolo, per la precisione dei propri orologi, protagonisti dei più importanti Concorsi di Cronometria. In particolare, il suo leggendario calibro 135-O (da 13''' e 5 mm di spessore), prodotto dal 1949 al 1962, appositamente sviluppato per competere nei concorsi cronometrici presso gli osservatori di Neuchâtel, Ginevra, Kew Teddington e Besançon (ma ne fu messa a punto anche una variante «commerciale», denominata 135), ricevette ben 235 premi, un record assoluto nella storia dell'orologeria. Riprodotto nella versione 135-O, nel 2022, in serie limitata a 10 pezzi, oggi la Maison di Le Locle lo ripropone, nella nuova collezione G.F.J. (iniziali del fondatore George Favre-Jacot), su cassa in platino da 39,15 mm, in soli 160 pezzi, con lunetta ed anse ricurve scalinate e quadrante dalla tonalità blu, costituito da una parte centrale in lapislazzuli (striature in pirite), dai piccoli secondi in madreperla e dalla finitura periferica guilloché «a mattone».
Il calibro manuale 135, nel rispetto di dimensioni, estetica ed architettura dell'originale, prevede una ruota centrale sfalsata ed un nuovo treno del tempo, a creare spazio per il bilanciere sovradimensionato (18.000 alternanze/ora, viti di compensazione e spirale Breguet, regolazione a doppia freccia) e l'autonomia, grazie a soluzioni e materiali moderni, è stata aumentata da 40 a 72 ore: certificazione COSC sulla base di un range di precisione di +2/-2 secondi al giorno. Alpina, Casa fondata nel 1883, sul fronte estetico-strutturale, ha voluto riprendere il suo modello Tropic-Proof, esemplificativo del desiderio della Casa, negli anni '60, di concentrarsi su di una tipologia di orologi, altamente resistenti e adatti al clima tropicale ed alle esigenze degli amanti dell'avventura.
Il Tropic-Proof venne realizzato a partire dal 1965, con fondello avvitato a garantirne l'impermeabilità, e dotato del calibro manuale Alpina 598R, robusto, affidabile ed antimagnetico.
Le due nuove versioni, decisamente fedeli all'originale, in acciaio da 34 mm, con quadranti nero o bianco, mantengono anche il vetro «glassbox», anche se in zaffiro, le lancette Dauphine e il design degl'indici, doppi ai quarti. Sono alimentati dal calibro AL-480, ovviamente, a carica manuale.
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