Anno d'oro per il fisco: +57 miliardi. Ora la riforma

Una volta archiviato il 2022 e la prima manovra di bilancio del governo Meloni, la grande sfida del nuovo esecutivo sarà sulla legge delega di riforma fiscale.

Anno d'oro per il fisco: +57 miliardi. Ora la riforma

Una volta archiviato il 2022 e la prima manovra di bilancio del governo Meloni, la grande sfida del nuovo esecutivo sarà sulla legge delega di riforma fiscale. Su questo fronte, il vice ministro dell'Economia Maurizio Leo ha detto di voler una riforma del sistema fiscale «per cambiare il rapporto tra fisco e contribuente e permettere all'Italia di essere in una posizione allineata con gli altri paesi dell'Europa». Intanto, le elaborazioni dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre, evidenziano come il fisco italiano nei primi 10 mesi di quest'anno abbia incassato 57 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2021, cifra destinata ad aumentare con le scadenze fiscali di novembre e di dicembre. Questo extragettito, però, non è il frutto di un inasprimento fiscale, ma della combinazione di tre aspetti congiunturali distinti: un forte aumento dell'inflazione, che ha fatto salire le imposte indirette; il miglioramento economico e occupazionale avvenuto nella prima parte dell'anno, che ha favorito la crescita delle imposte dirette; l'introduzione nel biennio 2020-2021 di molte proroghe e sospensioni dei versamenti tributari, agevolazioni che sono state cancellate per il 2022. A partire da marzo, inoltre, le famiglie italiane percepiscono l'assegno unico, misura che ha sostituito le «vecchie» detrazioni per i figli a carico, e che ha evidenti implicazioni sul calcolo della pressione fiscale. Se le detrazioni riducevano l'Irpef da versare al fisco, la loro abolizione ha incrementato il gettito complessivo annuo di circa 8,2 miliardi. Mancano tuttavia all'appello quasi 8 miliardi, ossia la quota mancante della tassa sugli extraprofitti alle imprese energetiche, varata dal governo Draghi, per la quale era previsto un incasso di 10,5 miliardi, ma che al 30 novembre scorso ne aveva totalizzati solo 2,7. Secondo gli ultimi dati presentati nella Nadef del 4 novembre scorso, quest'anno il gettito tributario dovrebbe toccare la soglia record di 568,4 miliardi. Rispetto a 20 anni fa, la crescita è stata del 52,2%; nello stesso periodo, invece, il Pil è salito del 41% e l'inflazione del 42,8%.

Del gettito complessivo, 279,1 miliardi sono imposte indirette, 284,4 quelle dirette e 4,8 le imposte in conto capitale. Il centro studi della Cgia ritiene che, se si vuole abbassare le tasse, la vera sfida ora è far funzionare meglio e con costi inferiori la macchina pubblica.

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