Antagonisti, pro Pal e Carc vogliono fare la guerriglia: Brigata ebraica nel mirino

Viminale in allerta. Riflettori puntati su Roma, Torino e Milano. Minacce sul web

Antagonisti, pro Pal e Carc vogliono fare la guerriglia: Brigata ebraica nel mirino
00:00 00:00

Antagonisti, movimenti pro Pal, cambiare rotta, partito dei Carc e centri sociali: tutto il blocco dell'estrema sinistra prepara una giornata di guerriglia per il 25 aprile. Al Viminale è scattata l'allerta per la festa della Liberazione. Soprattutto perché la maggior parte delle forze dell'ordine è impegnata per garantire la sicurezza dei capi di Stato a Roma per i funerali del Pontefice. Occhi puntati su tre città: Milano, Roma e Torino dove si temono disordini e scontri. Monitorati anche i cortei di Napoli e Firenze, città nelle quali è radicata la componente antagonista. In rete da giorni fioccano le minacce. A Roma il cuore dello scontro sarà porta San Paolo, piazza contesa tra i movimenti Pro Pal e la Brigata ebraica. Il ministero dell'Interno ha già predisposto un'unità di uomini in tenuta antisommossa. C'è il precedente dello scorso anno quando manifestanti della Brigata ebraica e movimenti antagonisti vennero a contatto. I presupposti non sono dei migliori. Il Movimento giovani palestinesi annuncia su Instagram: «Porta San Paolo è dei partigiani, non dei complici del genocidio. Denunciamo la grave responsabilità dell'Anpi Nazionale di aver abbandonato la difesa di Porta San Paolo, lasciando che un luogo simbolo venisse usurpato da chi oggi rappresenta un nuovo fascismo. In quella piazza non accetteremo simboli sionisti. Uniamo la nostra voce continua il post - a tutte le realtà antifasciste, collettivi, reti e individui che continuano a riconoscersi nei valori della Resistenza e che hanno deciso di convergere il 25 aprile alle 8 a porta San Paolo». Il partito dei Carc, gruppo di sinistra radicale, getta benzina sul fuoco e denuncia «l'obbrobriosa concessione in esclusiva di Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana, alla locale comunità degli ebrei sionisti. Sono gli stessi soggetti che un anno fa si sono presentati a Porta San Paolo muniti di guardia-spalle fascisti con cui presero in ostaggio per alcune ore il picchetto installato dai militanti Anpi trasformandolo in una rimpatriata di tifosi del genocidio in corso a Gaza. È lo stesso ambiente da cui, da un anno a questa parte, sono partiti agguati punitivi e intimidazioni di vario livello e gravità ai danni del movimento romano di solidarietà con la Palestina. Partecipiamo in massa alla convocazione delle realtà antifasciste e antisioniste a Porta San Paolo». Tensione altissima anche a Milano. Il corteo della Liberazione si snoderà da porta Venezia a piazza Duomo a partire dalle 14.30. Nel 2024 un componente della Brigata venne ferito da un ragazzino: ieri si è riunito il Comitato per l'ordine e la sicurezza per predisporre le misure. La Brigata ebraica, comunque, verrà sempre scortata dai City Angels, ma saranno attivi anche i servizi d'ordine di sindacati e partiti. «Tra la sobrietà e gli scatenati vorrei un 25 aprile normale e invece quest'anno c'è un elemento in più di preoccupazione perché anche gli ucraini hanno messo in dubbio la loro partecipazione.

Dopo di noi sta toccando a loro e poi a chi?», denuncia Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica. Infine, Torino: qui il centro sociale Askatasuna, campione di disordini e mobilitazioni violente, desta preoccupazioni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica