"Vittoria!". Matteo Salvini lo scrive tutto in maiuscolo. Quando il premier spagnolo Pedro Sánchez dà il via libera alla nave Aquarius di far sbarcare a Valencia i 629 immigrati clandestini, che ha a bordo dopo averli recuperati al largo dello coste libiche, il ministro dell'Interno è al Consiglio federale della Lega per commentare i risultati delle elezioni comunali. "Il primo obiettivo, lo abbiamo raggiunto", esulta vantandosi poi, durante la conferenza stampa, che "alzare garbatamente la voce paga" (video). "Una cosa - fa notare - che il governo italiano non faceva da anni".
Il braccio di ferro è iniziato ieri pomeriggio quando Salvini, stanco dei continui sbarchi di clandestini sulle coste italiane, ha imposto il blocco navale. Vietando l'attracco in Sicilia alla nave Aquarius ha di fatto messo con le spalle al muro il menefreghismo dei maltesi e il silenzio assordante dell'Unione europea. "Avevamo dato indicazione di trasbordare donne e bambini dalla nave Aquarius", ha raccontato Salvini ribadendo che l'obiettivo del governo Conte resta sempre quello di "salvare di vite umane" prima della partenza. "La nave non ci aveva risposto - ha, poi, continuato - il problema è stato risolto grazie al buon cuore della Spagna". Se la partita della nave Aquarius finisce con l'atracco nel porto di Valencia, il dossier immigrazione resta aperto. Nella notte la Sea Watch 3 ha recuperato altri 800 immigrati al largo delle coste libiche e non è ancora chiaro dove abbia intenzione di portarla. In mattinata Salvini gli ha già fatto sapere che non devono prendere in conderazione i porti italiani: "Se ci saranno altre navi di altre Ong battente bandiera straniera faremo lo stesso ragionamento (fatto con la Aquarius, ndr)".
"Per la prima volta una nave partita dalla Libia e destinata in italia attraccherà in un Paese diverso dall'Italia - sottolinea Salvini - è segno che qualcosa sta cambiando". Ma non è abbastanza. Aldilà dell'intervento del governo spagnolo, l'Unione europea non può pensare di "andare avanti a buon cuore". Serve una svolta. Nei prossimi incontri con Angela Merkel e Emmanuel Macron, Giuseppe Conte tornerà a mettere sul tavolo la riforma del Trattato di Dublino perché, senza un cambiamento a livello europeo, l'emergenza immigrazione non potrà mai essere risolta. Sul fronte africano, invece, Salvini non esclude di andare in Libia per "affrontare un problema che per anni è restato nascosto sotto il tappeto". L'idea è di provare ad andare a risolvere il problema alla radice.
Per questo il governo opererà sia sui trafficanti di uomini sia sui "costi che gli italiani devono sostenere per esercito di finti profughi". "Sono curioso di vedere - conclude Salvini - se tutte queste cooperative, continueranno a essere solidali con meno di 35 euro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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