Arrivano le telecamere negli asili e case di cura

Francesca Angeli

Roma Telecamere in nidi ed asili, nelle case di cura e in tutte le strutture di assistenza per anziani e disabili. Via libera da Palazzo Madama al monitoraggio h24 delle tante strutture che si occupano dei soggetti «fragili»: bimbi indifesi e anziani. Con un emendamento trasversale (firmato con l'accordo di tutti i gruppi, Lega, M5S, Pd e Forza Italia) al decreto sblocca cantieri delle commissioni Lavori pubblici e ambiente è passata la proposta che prevede lo stanziamento di fondi ad hoc che saranno messi a disposizione dei comuni: 10 milioni nel 2019 e 30 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2024.

Esulta il vicepremier Matteo Salvini che parla di «promessa mantenuta» e con lui tutti gli esponenti leghisti del governo sottolineano l'importanza del provvedimento. Il ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, parla di una bella notizia. «Ritengo che si tratti di una misura utile e importante per la tutela dei minori e delle persone più fragili», dice il ministro.

Ma davvero la promessa può considerarsi mantenuta? Intanto occorrerà attendere l'approvazione definitiva del decreto. Per la verità poi i diretti responsabili ovvero i dirigenti scolastici si mostrano molto scettici soprattutto per l'esiguità degli investimenti. Le aule, gli spazi dedicati alle scuole d'infanzia ad esempio sono oltre 42.500. Quanto costa installare in ciascuna di queste aree una telecamera? Se si calcola anche l'esborso per il montaggio almeno 2/300 euro. E già così il costo sale ad oltre otto milioni di euro. Se l'obiettivo è monitorare tutte le zone compresi i cortili, i corridoi ed i bagni il prezzo sale. E sono rimasti fuori i costi per tutte le altre strutture di accoglienza per anziani e disabili. I fondi certi poi sono quelli del 2019. Per il futuro con una manovra «lacrime e sangue» prevista per il 2019 non c'è certezza dei finanziamenti. Non solo. Tutti gli istituti italiani dovranno essere dotati di rilevatore delle impronte digitali come previsto dal ddl Concretezza fortemente sostenuto dal ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno.

Iniziativa che i presidi vedono come il fumo negli occhi tanto che hanno già promesso di fare ricorso alla Consulta. I costi per installare il sistema di controllo in tutti gli istituti, che oltretutto servirebbero soltanto per i presidi, ammonteranno a decine di milioni di euro. Chi pagherà?

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