Tra arrivi, partenze e trasferimenti di migranti, il tempo scorre in Sicilia lento e frenetico al contempo. Continui sbarchi, tanti soccorsi di barchini, troppi naufragi con morti e dispersi. Tutti sono al lavoro senza tregua: soccorritori, operatori che ruotano nel sistema accoglienza e dei controlli sanitari, forze dell'ordine impegnate nelle identificazioni e in indagini. E i migranti continuano ad arrivare - 277 a Lampedusa ieri mattina, un'ottantina a Pantelleria, 59 a Roccella Ionica - e a essere trasferiti da Lampedusa a Porto Empedocle per alleggerire l'hotspot dell'isola che ieri contava 2.278 ospiti. Dopo una breve pausa ai trasferimenti per via di una protesta, lunedì sera a Porto Empedocle, dei migranti stanchi di starsene in fila in area sbarchi in attesa di un panino e della bottiglietta d'acqua, i trasferimenti sono ripresi ieri. In 1.200 sono arrivati da Lampedusa a Porto Empedocle e 23 autobus sono partiti: 3 per il Piemonte, 2 per l'Umbria, 1 per la Campania e 6 per la Lombardia, 2 per la Calabria, altrettanti per Veneto e Liguria, 3 per la Toscana, 1 per l'Abruzzo e 1 per la Puglia. Lo Stivale è al completo, mentre l'Europa se ne sta a guardare, pronta a giudicare se qualcosa non le garba. L'Italia intanto lavora senza sosta: reperisce strutture per i migranti sul territorio e continua ad accogliere. Il ministero dell'Interno vuole accelerare sui rimpatri, almeno di quei migranti che, per provenienza, non hanno chance di restare in Italia, e si punta su un'area individuata tra Modica e Pozzallo, nel Ragusano, per realizzare un Cpr, centro di permanenza per i rimpatri. Ne accoglierà un'ottantina. Resta che se l'Ue non deciderà una redistribuzione obbligatoria e pare utopia - la situazione non sarà rosea, per usare un eufemismo. Non si può proseguire con questi ritmi serrati, ma intanto gli arrivi proseguono col loro flusso continuo e ci si rimbocca le maniche. Gli sbarchi di questi giorni in Sicilia sono quasi tutti di gente salpata dalla Tunisia, in particolare da Sfax, mentre, come di consueto, chi sbarca in Calabria percorre la rotta turca. Come i 59 migranti, tra cui 12 donne e 10 bambini e molti nuclei familiari, che erano a bordo di una barca a vela che è stata intercettata in mare dalla guardia costiera a 105 miglia di distanza dalla costa ionica della Calabria e sono stati fatti sbarcare a Ferragosto a Roccella Jonica. Sono curdi, siriani e afghani, salpati dalle coste turche venerdì scorso e hanno pagato dai 7 ai 9mila euro a testa. È il trentacinquesimo sbarco da inizio anno a Roccella Ionica, dove, da inizio anno, sono arrivati circa 4mila migranti. Sono 101.
386 i migranti giunti da inizio anno sulle nostre coste, più del doppio dell'anno prima, quando sono arrivati 48.940 migranti. Di questo passo, agosto è destinato a superare il record di luglio di 23.628 sbarcati. Guinea e Costa d'Avorio continuano a essere le nazionalità più presenti tra gli approdati, pari al 12% del totale.
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