Aveva 33 anni e da molto tempo viveva all'estero. Non aveva seguito l'amore, ma il filo del lavoro che l'aveva portata in Estremo Oriente. Era stata per un certo periodo in Cina e aveva imparato quella lingua così difficile. Poi si era trasferita a Dacca, in Bangladesh, dove era impegnata per un'azienda di tessuti. Una giramondo, dunque, con formidabili competenze e un'esperienza non comune per l'età. Ma Simona non era una globe-trotter per vocazione. Anzi, non aveva tagliato il cordone ombelicale con Magliano Sabina, il suo paese, e con la madre. Ad accrescere lo strazio arriva la notizia che Simona era incinta. L'aveva appena scoperto, l'aveva raccontato al fratello, don Luca, aveva stabilito di rientrare in Italia. Bangladesh addio, la mamma stava preparando il suo nido.
Ora, terribile contrappasso, il sindaco di Magliano Alfredo Graziani definisce la donna «disperata». «Simona - riassume Graziani - rappresentava l'eccellenza di tanti giovani italiani che lavorano all'estero».. Il ritratto perfetto della sua generazione. Cosmopolita, ma con le radici nell'Italia profonda.
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