Assedio dell'esercito agli ospedali di Gaza Si stringe il cerchio sul capo dei terroristi «È sotto un edificio»

Raid su Al-Shifa: 15 morti. Caccia a Sinwar, uccidi tre leader Hamas. Onu: "Disastro". Netanyahu: "Manterremo il controllo della Striscia"

Assedio dell'esercito agli ospedali di Gaza Si stringe il cerchio sul capo dei terroristi «È sotto un edificio»
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La guerra degli ospedali è la guerra per la cattura dell'uomo decisivo, il «most wanted», il ricercato dei ricercati e grande capo di Hamas, Yahya Sinwar. I carri armati israeliani hanno circondato quattro strutture sanitarie di Gaza. Ma è all'ospedale di Al Shifa, nei tunnel sotterranei considerati il rifugio del leader islamista, che si gioca la partita più delicata e rischiosa. Perché lì sotto c'è la mente del massacro di un mese fa e ci sono anche gli altri comandanti, militari e politici, di Hamas. Lo hanno confermato alcuni dei terroristi catturati il 7 ottobre, in un video diffuso nelle scorse ore dall'esercito israeliano, in cui ammettono anche che «Hamas sulle ambulanze trasporta cose importanti, comandanti e tutto quello che serve».

Due strutture sanitarie della città sono state evacuate, a Gaza restano operativi solo 20 ospedali su 36 e Hamas avverte che entro poche ore, senza carburante e medicinali, tutti dovranno chiudere. Ma la guerra sul campo si somma alla guerra di informazione. Gli integralisti denunciano i bombardamenti sulla struttura, Israele mostra invece in un filmato gli spari sulla folla che tenta di lasciare l'ospedale e viene fermata con la violenza dai terroristi che hanno bisogno di usare i civili come scudi umani per evitare la cattura del boss. Yahya, tuttavia, sembra avere le ore contate ed è ormai braccato. Oltre a 30 terroristi uccisi in un campo di addestramento nel nord della Striscia (150 in tutto negli ultimi giorni), oltre all'eliminazione di tre leader del gruppo e di Roaa Haniyeh, nipote del capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail, l'esercito israeliano - che dall'inizio della guerra ha colpito 15mila obiettivi - ha preso anche il controllo dell'ufficio del fratello di Sinwar a Gaza, Muhammad Sinwar.

I vertici del terrore sembrano avere le ore contate. Ma a che prezzo? Nonostante i corridoi umanitari aperti da Israele, i morti palestinesi aumentano. Al Jazeera racconta di fuoco aperto persino su chi sta lasciando il nord della Striscia, ci sono circa 50 morti per un razzo su una scuola. Secondo il ministero della Salute palestinese controllato da Hamas le vittime sono oltre 11mila, fra cui più di 4500 bambini. Numeri da verificare. Ma anche il segretario di Stato americano Antony Blinken ammette: «Sono troppi». Tra questi oltre 100 operatori Onu. Le Nazioni Unite chiedono la fine della «carneficina». Ma il premier israeliano Benjamin Netanyahu spiega che Hamas va distrutta «per il bene di tutti, della civiltà, di israeliani e palestinesi». Insiste sul no a un cessate il fuoco, spiega che Israele non cerca «né di occupare né di governare Gaza», ma che «l'esercito manterrà il controllo della Striscia fino alla fine. Non lo daremo a forze internazionali».

A dirsi pronto a prendere il controllo della Striscia è il leader dell'Anp Abu Mazen (anche conosciuto come Mahmoud Abbas), che denuncia «il genocidio» inflitto al popolo palestinese a Gaza, in un contesto di altissima tensione anche in Cisgiordania, mentre si rincorrono voci e smentite su un accordo per il rilascio di un gruppo dei circa 240 ostaggi in mano a Hamas. Le forze israeliane hanno arrestato oltre 60 palestinesi in operazioni anti-terrorismo nel West Bank.

Sarebbero almeno 15 i morti in scontri nella città di Jenin.

Israele ha bombardato ieri anche postazioni di Hezbollah in Siria, uccidendo 7 miliziani nella provincia di Homs, ritorsione per l'attacco del giorno precedente contro Eilat, colpita da un drone.

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