Astrazeneca anche agli over 65. È la svolta tanto attesa e tanto necessaria per poter finalmente garantire i vaccini per tutti. In Italia i contagi stanno aumentando e la prevalenza di varianti più contagiose costringe a una corsa contro il tempo per proteggere chi ne ha più bisogno. Ad aprire è lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, dicendo che ci sono «nuove evidenze scientifiche che dimostrano come questo vaccino possa essere utilizzato su tutte le fasce generazionali». La variante inglese corre e secondo il ministro della Salute, «è responsabile più della metà dei contagi da coronavirus». Una variabile che costringe Speranza a dire che «con questa curva mi aspetto regole più restrittive». E che lascia presagire ad altre zone rosse.
Intanto si parte. Il Consiglio Superiore di Sanità ha dato il via libera poche ore fa ed è attesa una specifica circolare del Ministero della Salute. «A oggi abbiamo oltre 5 milioni di vaccinati, il prossimo trimestre sarà decisivo. Durante il primo trimestre abbiamo pagato una limitazione delle forniture. Dal 1 aprile ci aspettiamo arrivo di oltre 50 milioni di dosi, e puntiamo a raggiungere almeno la metà della nostra popolazione», ha concluso. «Entro l'estate tutti gli italiani che lo vorranno saranno vaccinati». E non solo: l'11 marzo è attesa la decisione dell'Ema sul vaccino di Johnson&Johnson che per immunizzare ha bisogno di una sola dose.
Astrazeneca, inizialmente autorizzato in Italia solo per over 55, via via ha «guadagnato» l'accesso alle altre categorie. Il primo via libera ufficiale dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è venuto a metà febbraio: lo ha raccomandato agli over 65 in un documento, che ha precisato che il vaccino può essere usato anche nei Paesi in cui sono presenti varianti del virus. Recentemente un altro studio effettuato dal servizio sanitario nazionale in Scozia «sul campo» ha offerto importanti conferme.
L'Italia è anche pronta a collaborare, anche per aumentare la produzione, con la Russia per il vaccino Sputnik se ci sarà l'ok dell'Ema e dell'Aifa, ha detto ancora Speranza. «Non mi interessa la nazionalità - ha precisato - Sono aperto al vaccino russo». Anche dalla Lombardia, che ha somministrato oltre 800mila vaccini, c'è la stessa apertura verso il vaccino made in Russia. La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti ha spiegato che «Per il vaccino russo, ancora una volta vediamo la lentezza dell'Ema». E dagli Usa arriva la previsione contenuta in un report sul nostro Paese redatto dall'Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme), organizzazione (fondata da Bill Gates) della School of Medicine dell'Università di Washington, che fornisce i dati alla Casa Bianca secondo cui se la curva dei contagi da Covid continua inesorabilmente a salire e tutti gli studi statistico-sanitari più autorevoli indicano che il picco sarà raggiunto attorno al 20 marzo, da quel momento in poi inizierà una lenta discesa. E in Italia, a giugno, potrebbe crollare il numero delle vittime: «Meno di 50 al giorno».
La previsione si basa però sull'avveramento di più condizioni virtuose: che il 95% degli italiani continui a utilizzare la mascherina in pubblico e che scattino le vaccinazioni di massa con 500 mila somministrazioni al giorno. La prospettiva del crollo dei morti, si basa anche sulla considerazione che circa il 10% degli italiani sia già immunizzata perché già contagiata.
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