Atlantia pronta a far causa al governo

La società che controlla Autostrade per l'Italia blocca gli investimenti

Atlantia pronta a far causa al governo

Atlantia si prepara a far causa al governo e blocca 14,5 miliardi di investimenti straordinari sulla rete autostradale. A dare fuoco alle polveri è stata la stessa società del gruppo Benetton dopo una riunione straordinaria del cda. Atlantia, si legge in una nota, «pur continuando a confidare in una rapida e positiva soluzione della vicenda di Aspi, non ha potuto che deliberare «di dare mandato ai propri legali di valutare tutte le iniziative necessarie per la tutela della società e del gruppo, visti i gravi danni». La dichiarazione di guerra della società che controlla Autostrade per l'Italia (Aspi) si materializza a poco meno di due anni dal crollo del Ponte Morandi a Genova. Una tragedia che continua a dividere il governo sul fronte del destino dello stesso contratto di concessione. L'alternativa sarebbe di affidarsi all'Anas.

Se due anni non sono bastati per trovare una via di uscita, la pandemia e il conseguente lockdown (oltre un miliardo di ricavi in meno la stima per il 2020) hanno poi creato una «situazione di grave tensione finanziaria» per Aspi. Atlantia ha quindi messo «a disposizione una linea di credito di 900 milioni» a favore della controllata che «sta scontando «gravi danni» alla gestione economica.

Nella nota la società presieduta da Fabio Cerchiai stigmatizza la mancata erogazione da parte di Cdp di una richiesta di finanziamento da 200 milioni a valere su una linea di credito di cui restano ad oggi inutilizzati 1,3 miliardi, e le «dichiarazioni rilasciate» mercoledì scorso «da un esponente del governo», secondo cui a Aspi «dovrebbe essere precluso l'accesso alla garanzia pubblica», che la società sta invece cercando di ottenere tramite una istruttoria «con alcuni istituti» per poter accedere a un «prestito garantito da Sace».

La strada scelta da Atlantia è quindi quella di «dare mandato ai propri legali».

«Il gruppo lamenta poi le «modifiche normative introdotte in modo unilaterale e retroattivo» con l'articolo 35 del Dl Milleproroghe che hanno «stravolto il quadro di riferimento previsto nella Convenzione Unica, che è stato un chiaro punto di riferimento per gli investitori e gli istituti finanziatori». Questo ha poi «determinato il downgrade del rating di Atlantia e Aspi, «rendendo particolarmente difficile l'accesso ai mercati finanziari».

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