Attacco hacker filo-Mosca: colpiti i siti della Farnesina e degli aeroporti milanesi

Il gruppo NoName057(16): "Risposta ai russofobi". Innalzata la sicurezza

Aeroporto di Milano Malpensa
Aeroporto di Milano Malpensa
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Non è stata la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima. Perché quella che è stata definita «guerra ibrida», da tempo Mosca la combatte anche così. Sabotaggi, ingerenze, tentativi di manipolare l'opinione pubblica su Web e social ma anche attacchi hacker, come quello che ieri ha mandato temporaneamente in tilt i siti internet, e di conseguenza la funzionalità, degli aeroporti di Milano, Linate e Malpensa, ma preso di mira anche siti istituzionali come quello del ministero degli Esteri. A colpire il gruppo di hacker del gruppo filorusso NoName057(16). La matrice, quindi, non è in dubbio: arriva da Mosca. Per ore diversi siti web sono stati fuori uso e i portali rivolti al pubblico degli aeroporti di Malpensa e Linate sono andati a rilento per quasi tutta la giornata anche se non ci sono state particolari ripercussioni sull'effettiva operatività degli scali.

L'Agenzia per la Cybersicurezza nazionale ha allertato le istituzioni interessate dando supporto per limitare i disagi ma il problema rimane, anche in prospettiva futura. Il gruppo di hacker Noname057(16), che ha rivendicato l'attacco, se la prende con il nostro Paese affermando che i «russofobi italiani ottengono una meritata risposta informatica». In attacchi di questo tipo, gli hacker tentano di inondare una rete con volumi eccessivi di traffico dati in modo da paralizzarla.

Sea, la società che gestisce Linate e Malpensa ha comunicato che non c'è stata nessuna interruzione dei voli con i siti web inaccessibili mentre le app mobili degli aeroporti hanno continuato a funzionare, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani attacca: «È il terzo attacco hacker in tre giorni. È sicuramente di matrice russa. Abbiamo da proteggere non solo la sicurezza del ministero ma delle nostre sedi nel mondo. Stiamo lavorando per reagire con grande fermezza agli attacchi cibernetici, innalzeremo la soglia di sicurezza». Il direttore del servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni Ivano Gabrielli spiega che «si tratta di attacchi che ciclicamente nel tempo vengono portati avanti da parte di gruppi che fiancheggiano e sostengono la guerra russa in territorio ucraino e di volta in volta prendono di mira Paesi che a livello internazionale assumono una posizione di sostegno all'Ucraina», ha detto. Contro questi cyber-criminali operano i tecnici del centro nazionale Anticrimine Informatico per la protezione delle infrastrutture critiche che oltre a indagare sull'origine dei sabotaggi supportano anche i soggetti colpiti. «Ieri ha attaccato siti italiani, fino a una settimana fa stava attaccando siti di Spagna, Portogallo, Polonia, Romania.

E tutta questa attività di indagine verrà poi convogliata sui tavoli di cooperazione internazionale».

Il mondo è cambiato. La guerra, vera, si combatte sul campo. Quella fredda, o ibrida, va avanti sena sosta. E la Russia si conferma invasore da una parte, pericolo dall'altra. Alla faccia del dialogo.

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