Kamikaze contro Ankara, il Pkk rivendica. Replica turca: raid aerei sui curdi in Irak

Un attentatore si fa esplodere, ucciso il secondo: feriti due agenti. La matrice curda

Kamikaze contro Ankara, il Pkk rivendica. Replica turca: raid aerei sui curdi in Irak
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Torna l'incubo terrorismo in Turchia. Ieri mattina ad Ankara, verso le 9,30, un uomo si è fatto esplodere davanti al cancello d'ingresso del ministero dell'Interno. L'attentatore è arrivato a bordo di una Renault grigia. Dal filmato sembra che un'altra persona, uscita dallo stesso mezzo, abbia puntato un'arma contro l'entrata poco prima della deflagrazione. Dopo l'intervento delle forze dell'ordine uno dei due uomini si è fatto saltare in aria. Poi è partito uno scontro a fuoco e il secondo assalitore è stato neutralizzato. Il ministro dell'Interno turco Ali Yerlikaya ha fatto sapere: «Due dei nostri agenti di polizia sono rimasti leggermente feriti. Auguro una pronta guarigione ai nostri eroi». L'attacco è avvenuto solo poco tempo prima dell'orario fissato per la riapertura del Parlamento dopo la pausa estiva. La rappresaglia turca è consistita, secondo quanto riferito dalla Bbc, in una serie di attacchi aerei sulle postazioni dei ribelli curdi nel nord dell'Irak.

Il presidente Erdogan ha commentato quanto accaduto in un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt: «Questi vili attentatori non sono stati in grado di realizzare il loro obiettivo e mai ci riusciranno». Poco dopo è arrivata la rivendicazione del Pkk firmata dal Battaglione degli immortali. L'attacco è un avvertimento «contro il massacro e le pressioni fasciste sul popolo del Kurdistan», si legge nel comunicato pubblicato da Anf, un'agenzia vicina al Pkk.

Un alto funzionario turco ha riferito che i terroristi avevano sequestrato il veicolo utilizzato e ucciso il suo conducente a Kayseri, una città 260 chilometri a sud-est di Ankara. L'incidente avviene mentre il parlamento turco dovrebbe ratificare l'ingresso della Svezia nella Nato. Ankara ha ritirato la sua opposizione a luglio, dopo essersi opposta per mesi, poiché sosteneva che Stoccolma stesse dando rifugio ai militanti curdi. I membri del Pkk effettuano di frequente attacchi in tutta la Turchia, e quello di ieri è solo l'ultimo. Il gruppo è stato sottoposto a forti pressioni da parte delle autorità. Sono stati incarcerati i leader e sono state condotte operazioni militari contro le basi curde in Turchia, e oltre il confine, in Siria e Iraq. L'ultimo attentato nella capitale è avvenuto nel marzo 2016, quando un'autobomba è esplosa a soli 500 metri dal luogo dell'aggressione di ieri, 37 erano stati i morti.

Allora era stato rivendicato dal Tak, gruppo con stretti legami con il Pkk. Si è trattato del quinto nella capitale del Paese in un anno. L'ultimo in Turchia è avvenuto il 13 novembre 2022, quando una bomba lasciata a Istiklal, la strada dello shopping di Istanbul, esplose uccidendo 6 persone.

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