Auto, assist del G7 all'Italia. "Bio-fuel carburante green"

Successo italiano al meeting, la partita può riaprirsi. Il ministro Pichetto esulta: "Ora l'Europa ci ripensi"

Auto, assist del G7 all'Italia. "Bio-fuel carburante green"

Il governo italiano, dopo aver contribuito a spezzare il dogma Ue del «solo auto elettriche» dal 2035, non molla la presa sulla volontà di affiancare all'utilizzo dei carburanti sintetici anche i biocarburanti, in modo tale da salvare la produzione dei motori endotermici, fiore all'occhiello dell'industria automotive italiana (e non solo). Una battaglia, quella con in prima linea il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che ha ottenuto il riconoscimento del ruolo dei bio-fuels nella decarbonizzazione del settore auto, in occasione del G7 per il Clima, l'Ambiente e l'Energia che si è svolto a Sapporo, in Giappone. «Già da subito occorre far ripartire il dialogo con i Paesi europei per arrivare con dati scientifici certi alle soluzioni migliori: i biocarburanti potranno sostituire benzina e diesel», il punto fermo di Pichetto.

E mentre Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, plaude al collega per il risultato ottenuto al G7 («Sono certo che le ragioni della scienza e della tecnologia, insieme al buon senso, prevarranno presto anche in Europa; siamo sulla strada giusta»), il segnale importante che manca è proprio quello del settore automobilistico, sempre più proiettato passivamente in direzione della tecnologia elettrica. Tant'è che Luca De Meo, presidente di Acea, l'Associazione dei costruttori europei di auto, dopo aver evidenziato le incongruità delle scelte Ue indirizzate unicamente sulla mobilità elettrica, sembra essersi rassegnato: «Purtroppo il motore endotermico è morto, il futuro è elettrico», ha affermato nelle scorse settimane.

Dal canto suo, Carlos Tavares, ad di Stellantis, gruppo non a caso uscito da Acea, seppur lanciatissimo sull'elettrico, si è invece speso a favore di una neutralità tecnologica fino a ieri avversata da Bruxelles: «Imporre una sola tecnologia, invece di creare una sana competizione, significa togliere potere alla scienza che può trovare nuove soluzioni alla decarbonizzazione del settore auto», le parole di Tavares che si è pure espresso in favore dei biocarburanti («Senza di essi perdiamo un'occasione»).

Il dato di fatto, viste anche le elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue del 2024, è che l'impalcatura realizzata dalla Commissione, da solidissima quale era fino a qualche mese fa, comincia a evidenziare forti cedimenti. Tra l'altro, ed è la stessa Acea a rilevarlo in questi giorni, «l'accessibilità all'auto elettrica rimane un ostacolo significativo per i consumatori europei, poiché molti sono costretti ad astenersi dall'acquisto di questi mezzi, in particolare nei Paesi dell'Europa Centro-orientale e del Sud, dove il reddito netto medio è di 13mila euro».

Da ora in avanti, comunque, tutto può succedere e Bruxelles non potrà ignorare le conclusioni del G7 di Sapporo, cioè «le opportunità offerte dai combustibili sostenibili a emissioni zero, compresi i combustibili biologici e sintetici sostenibili, per decarbonizzare il settore automobilistico».

Il ministro Pichetto ha intanto trovato in Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, un importante alleato.

«La produzione di biocarburanti - ha sottolineato il presidente Prandini - non solo non è in conflitto con la produzione agroalimentare, anzi, le completa e la valorizza in un vero modello di economia circolare e integrata con benefici sia in termini ambientali sia di remunerazione dell'agricoltore».

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